Chase il gatto senza faccia
Vi presentiamo Chase No Face, il gatto senza faccia. Non si tratta pero di una storia triste ma al contrario. Questa gattina (perché è una femminuccia) ama la vita e ha la fortuna di avere una famiglia straordinaria che la adora. Sappiamo che, purtroppo, per molti animali non è così ma a Chase il suo difetto fisico non ha cambiato la vita.
La piccola Chase è stato investita da una macchina nel 2005, quando aveva sole 4 settimane. Dopo l’incidente è rimasta sfigurata, perdendo gran parte del suo viso ma è sopravvissuta miracolosamente a quella tragedia. Chase ha tanta voglia di vivere e, nonostante le apparenze, è completamente guarita. Ha bisogno di medicazioni durante il giorno per mantenere i suoi occhi idratati ma, del resto, è solo una gattina perfettamente sana e vivace che non ha dolori e non soffre…
Vive una meravigliosa vita insieme alla sua famiglia che la adora. Chase è come tutti gli altri gatti. Le sue attività preferite sono: dormire, mangiare, correre come una matta sul corridoio alle 2 di notte e infilarsi la faccia in qualsiasi oggetto appiccicoso che incontra (rotoli di nastro, ciotole, pentole, padelle e barattoli di salsa). Ama i grattini sulla pancia e stare stesa al sole. Le piace guardare la TV insieme ai suoi piccoli amici umani.
E, naturalmente, ama dare bacini. Il messaggio che Chase vuole trasmettere al mondo usando la sua pagina Facebook è questo: “Sono una gattina felice e spero di poter aiutare gli umani a capire che bisogna amarsi per quello che sono e accettare che non tutti sono perfetti e questo è ok.” Chase ci ricorda che la vera bellezza viene da dentro.
La sua famiglia è stata spesso criticata. Hanno detto loro che stavano prolungando la sua sofferenza e che avrebbero dovuto sopprimerla… ma loro si sono rifiutati e… vedendo Chase adesso, sembra che la loro scelta sia stata quella giusta! La sua proprietaria racconta: “Dopo l’incidente molti mi hanno detto: Che orrore… perché non la sopprimi? È orrenda, non si può guardare. Un mostro! Io ho scelto di fare la scelta più difficile e dolorosa: farla vivere!”