Chiuso canile illegale, con 1500 cani
Allevavano illegalmente i cani di razza e incenerivano quelli che non servivano più allo scopo.
Lo scorso 13 febbraio, la Polizia Ambientale ha fatto chiudere un canile clandestino, nel quartiere Goiaba, a Piedade, un comune del Brasile nello Stato di San Paolo. Qualcuno ha mandato una soffiata anonima alle autorità, con cui queste venivano informate di alcuni episodi di maltrattamento verso gli animali. Una squadra di agenti si è subito recata sul posto, per verificare quanto detto.
Una volta giunta lì, la polizia si è ritrovata davanti un canile clandestino. in cui dei poveri animali di razza venivano sfruttati per la procreazione e la commercializzazione. In quella struttura, in condizioni invivibili, c’erano oltre 1500 cani di razza. Venivano curati con dei farmaci scaduti, in mezzo ai loro stessi bisogni. Non sapendo cosa fare, gli agenti decisero di richiedere l’intervento della Guardia Municipale e della Vigilanza Sanitaria. Dopo un’indagine approfondita, fuori la struttura, è stata trovata una fornace, che veniva utilizzata per bruciare gli animali, quelli che morivano e quelli che non erano più buoni allo scopo. Le gabbie erano posizionate ovunque, perfino nel bagno:
Quei poveri animali vivevano in condizioni impossibili perfino da spiegare a parole. Di seguito, il “forno crematorio”:
Il tenente della Polizia Ambientale, André Manuel, è stato intervistato dalla tv brasiliana ed ha dichiarato che il canile non era autorizzato alla cremazione degli animali. Non era l’unica cosa clandestina in quella struttura e la Polizia Ambientale non ci ha pensato due volte a presentare la richiesta per la chiusura del canile. La struttura era inadeguata, le condizioni in cui vivevano gli animali, antigieniche e niente era organizzato come avrebbe dovuto essere. Non c’era nemmeno un veterinario responsabile e la maggior parte delle medicine utilizzate per la cura di quelle povere bestiole, erano scadute. Niente rispettava la legge. Dopo il sopralluogo, perfino il comune di Piedade, ha emesso un avviso di infrazione e di divieto del canile a causa delle irregolarità verificate dalla polizia militare ambientale.
Jussara Fernandes, procuratore capo della commissione per la difesa degli animali di Sorocaba, ha dichiarato che lo sfruttamento degli animali era “al massimo grado”. Era un centro di distribuzione. Per il presidente, il posto sembrava un “campo di concentramento”.
L’attivista Luisa Mell, che più volte vi abbiamo nominato, ha commentato che questo è il più grande caso di salvataggio di cani nella storia del mondo. L’Istituto “Luisa Mell” dovrebbe ricevere la maggior parte degli animali sequestrati da quel posto infernale. Lei stessa ha pubblicato un video riguardo lo spiacevole episodio:
Siamo stanchi di vedere così tanto male a causa questo commercio che ha il solo scopo di lucro, senza preoccuparsi del benessere degli animali. Il problema è che finché la domanda resterà alta, perché noi compriamo i cani di razza, queste strutture non smetteranno mai di esistere! Si amici, questo è quello che c’è dietro ad un povero, piccolo, adorabile cucciolo di razza, che naturalmente non ha alcuna colpa!