“Ciò che ha passato nei 7 anni lontana da casa, ci ha commossi profondamente”: il racconto dei volontari
LA terribile avventura di Nina, la cagnolina rubata e tornata a casa dopo ben 7 anni dalla sua scomparsa
La storia della cagnolina Nina è iniziata lo scorso 28 marzo, quando i volontari di due associazioni della Carolina del Sud, hanno collaborato per fare irruzione in una struttura per combattimenti di galli. I ragazzi hanno sequestrato circa 122 uccelli, ma da quel posto hanno portato via anche qualcun altro che non si aspettavano.
Dopo aver ricevuto una chiamata dal dipartimento dello sceriffo, i soccorritori si sono recati sul posto e si sono messi al lavoro per sistemare gli uccelli sui loro mezzi.
Proprio quando erano pronti per partire e tornare al rifugio, hanno ricevuto una chiamata dagli altri volontari ancora sul posto. Avevano trovato un cane in gravi condizioni, incatenato ad un albero con una cuccia piena di cuccioli.
È subito saltata sul nostro camion. Era una dolce mamma e non vedeva l’ora di fuggire via da quel posto infernale.
La vera storia di Nina
Dopo aver raggiunto il rifugio e fatto le dovute indagini, i volontari hanno scoperto la verità su quella cagnolina. Si chiamava Nina ed era stata rubata a dicembre del 2013, dal cortile della sua famiglia.
I suoi proprietari erano entrati in casa per bere un tè caldo, ma quando dopo pochi minuti sono tornati in giardino, si sono resi conto che la loro amata cagnolina era scomparsa. Da quel giorno, quelle persone hanno fatto tutto il possibile per cercare di trovarla. I giorni però sono diventati settimane, poi mesi e alla fine anni.
Ciò che non sapevano, era che una donna di buon cuore aveva trovato la cucciola per strada, magra e affamata. Aveva deciso di portarla dal veterinario e poi di affidarla ad una brava famiglia. Una coppia con dei bambini, delle persone meravigliose. O almeno era ciò che credeva. Nina non andava d’accordo con l’altro suo cane, così la donna aveva optato per l’adozione.
Quella che sembrava una meravigliosa famiglia, negli anni ha trascurato e maltrattato la cagnolina, usandola per la produzione di cuccioli di razza. L’incubo di Nina è finito il giorno del raid delle associazioni.
Finalmente a casa
I volontari hanno scoperto tutta la verità, dopo aver diffuso sui social un video di Nina. La sua prima proprietaria, April Morris ha chiamato i volontari e ha domandato loro se quel cane avesse due macchie bianche sulla parte posteriore del collo. Era la particolarità del suo amico a quattro zampe, che le era stato rubato così tanti anni fa e che sembrava proprio identico a quello nel video. Era proprio lei. Era Nina!
La cagnolina non aveva un microchip ma grazie alle due macchie bianche, dopo ben 7 anni, è riuscita a ritrovare la sua famiglia.
Oggi Nina e i cuccioli vivono a casa di April e l’associazione ha promesso loro che non appena saranno abbastanza grandi e non avranno più bisogno della loro mamma, li aiuteranno a trovare una famiglia per ognuno di loro.