Come dimostrare che il gatto senza microchip è il vostro
Il gatto senza microchip, come stabilirne la proprietà
Gatto senza microchip, come fare se si perde e viene ritrovato per dimostrarne la proprietà? Di sicuro se avessimo pensato, come si fa obbligatoriamente per i cani, a inserire un microchip anche a micio, sarebbe stato meglio. Ma ci sono altri metodi che possiamo sfruttare per non perdere il nostro amato pelosetto.
Per i cani il microchip è obbligatorio. Per i gatti, invece, non vige l’obbligo. In realtà i mici, di proprietà o se vivono anche in colonia, possono tranquillamente circolare e andarsene a spasso. Decisamente bizzarra come differenza.
Ma se il micio vive in casa e decide di andare fuori a farsi una passeggiata, smarrendo la strada del ritorno e qualcuno lo trova, come possiamo fare a dire che quel gatto è di nostra proprietà se non ha un microchip?
Il gatto deve avere una prova di appartenenza alla sua famiglia che non può essere contestato. Foto e libretto sanitario non valgono. Si potrebbe usare una targhetta di riconoscimento, con il nome del gatto e il numero di telefono del padrone.
È fondamentale che abbia un segno di riconoscimento per poterlo ritrovare con più facilità. Certo, se il gatto ha caratteristiche molto particolari che lo rendono unico, è più semplice. Altrimenti chiunque lo troverà in strada potrà tenerlo e prendersi cura di lui come se il gatto fosse il proprio.
Gatto senza microchip: perché non chiedere al veterinario come si fa?
Chiedete al vostro veterinario qual è la procedura per inserire il microchip al gatto, così come avviene per il cane di casa.
In Lombardia, ad esempio, dal 2020 è obbligatorio il microchip a tutti i gatti appena nati, adottati o affidati. Un obbligo non retroattivo, che dovrebbe essere introdotto in ogni regione.
Così sarete certi che, in caso di smarrimento del micio sarà più facile rintracciarlo nel caso qualcuno si imbattesse in lui in strada.