Per colpa del Coronavirus, cane percorre 16.000 km per ritrovare la sua famiglia: la storia di Pip
Famiglia costretta ad abbandonare il loro cane, a causa delle norme per la prevenzione del Covid-19: il lungo viaggio di un bassotto di nome Pip
Il periodo di emergenza sanitaria, dopo l’allerta Coronavirus, ha cambiato la vita di milioni di persone. Cambiamenti che hanno riguardato anche i nostri amici a quattro zampe. Quella di oggi è la storia di Pip, una cagnolina che vive in Australia e che nel pieno della Pandemia, si trovava in viaggio con la sua famiglia, nella Carolina del Sud.
Il rientro a casa ha richiesto un urgenza immediata per la chiusura delle frontiere. Poiché non c’erano possibilità che Pip viaggiasse con la sua famiglia via mare, gli Eilbeck, mamma Zoe, papà Guy e i loro figli Cam e Max, hanno lasciato momentaneamente la cucciola lì e sono partiti per tornare a casa. Purtroppo i provvedimenti previsti per il Covid-19 non davano la possibilità alla famiglia di intraprendere il viaggio insieme a Pip.
Abbiamo pensato che saremmo tornati a prenderla presto e che avremmo finito il nostro viaggio. Nel frattempo ho trovato una persona disposta a prendersi cura di lei.
Così è iniziato il racconto di mamma Zoe.
Purtroppo non è andata come avevamo previsto. Organizzare il ritorno a casa di Pip non è stato facile, per via delle rigide normative di confine australiane.
Il 27 marzo ho noleggiato un auto e ho portato Pip, con un viaggio di 8 ore, dalla mia amica Lynn Williams, prima di prendere un volo per Sidney.
L’aiuto di Ellen Steinberg
La cucciola di bassotta è passata dal vivere sulla barca della sua famiglia, a una fattoria. Nelle settimane successive, l’amica ha informato la famiglia di non poter più tenere il cane e che avrebbero dovuto trovare qualcun altro. Dopo un annuncio, sono riusciti a trovare Ellen Steinberg. La donna voleva aiutare il cane, perché dopo aver sentito la sua storia, aveva giudicato male la sua famiglia.
Era convinta che l’avessero abbandonata lì e si fossero preoccupati solo del Covid-19. Una volta parlato con loro per telefono, si è ricreduta e ha deciso di aiutarli a ricongiungersi con Pip.
Mentre quella meravigliosa donna si prendeva cura del mio cane, io mi svegliavo tutti i giorni alle 4 del mattino, per occuparmi di quelle infinite scartoffie. Sono rimasta in contatto con Pip, grazie alle video chiamate.
Il lungo viaggio di Pip
Alla fine, Zoe è riuscita ad ottenere una dichiarazione dagli Stati Uniti che affermava delle buone condizioni di salute del bassotto. Grazie a ciò, ha successivamente ottenuto il permesso di importazione dall’Australia.
È riuscita ad organizzare il viaggio di Pip, anche se non è stato affatto semplice. Grazie ad una serie di annunci, la cucciola dal Nord Carolina ha raggiunto Los Angels con un accompagnatore e da lì ha preso un volo per la Nuova Zelanda. Dopo una quarantena di 10 giorni, è arrivata a Sidney.
Ci sono voluti 16.000 km per poter riabbracciare la sua amata famiglia. Pip è corsa verso di loro e non è riuscita a trattenere l’eccitazione!