Cosa fare se trovi un gattino abbandonato
5 consigli utili per prime cure e svezzamento
Potrebbe capitare a molti di noi di trovare un gattino abbandonato per strada o in campagna. Che fare? Oltre all’iniziale slancio di compassionevole amore nei confronti del tenero animale e al successivo terrore per il non saper bene cosa fare, cerchiamo di saperne insieme qualcosina in più per poterci trarre dall’impaccio di fare scelte azzardate o ancor peggio, non farne affatto.
Premettendo che non tutti i gattini che si possono trovare in strada sono necessariamente randagi, ma potrebbero appartenere a qualche casa con giardino nei paraggi o magari la mamma è in una colonia felina della via e si è solo allontanata, analizziamo il caso in cui ci si trovi davanti a un gattino molto piccolo denutrito o visibilmente in difficoltà.
1- Come recuperarlo
Innanzitutto, cerchiamo di recuperarlo in sicurezza: avviciniamoci lentamente e senza fare gesti bruschi per non spaventarlo. Accucciamoci vicino e aspettiamo che sia lui a venire verso di noi. Proviamo anche ad attirarlo con del cibo. Se siamo per strada cerchiamo di spingerlo verso un luogo più riparato dove non ci sia pericolo che scappi verso le macchine. Una volta preso, se non abbiamo un trasportino con noi, mettiamolo in una scatola chiusa con dei fori per far passare l’aria.
2- Portiamolo dal vet
Per prima cosa lo si dovrebbe portare a un controllo dal veterinario per sincerarsi che non abbia infezioni, lesioni o altre patologie che possano mettere a repentaglio sia la sua sicurezza sia quella di altri eventuali amici animali che vivano in casa vostra. Il veterinario potrà poi aiutarci a capire l’età del gatto e di conseguenza consigliarci su come meglio assisterlo.
Nel caso il micio non fosse così piccolo si potrebbe comunque controllare se sia stato registrato all’Anagrafe Felina e se abbia il microchip di riconoscimento così da risalire al proprietario.
3- Tenerlo al caldo
Una volta portato a casa, è fondamentale farlo stare al caldo in un ambiente di circa 30°. Una soluzione potrebbe essere metterlo in uno scatolone con delle coperte, una borsa dell’acqua calda e la lettiera per controllarne le feci. Ricordiamoci che i mici piccoli sono soggetti a ipotermia, quindi è importante mantenerli al caldo, anche se il ritrovamento avviene nei mesi estivi.
4- Come alimentarlo
Se la sua età si aggira intorno alle 2/3 settimane bisognerà alimentarlo con latte in polvere per gatti che troverete facilmente nei negozi per animali (mai latte vaccino!), tramite un biberon o una siringa, con una cadenza di un paio d’ore circa tra una poppata e l’altra. Se invece il gattino ha già passato il mese di vita, possiamo cominciare ad alimentarlo con delle pappe morbide sempre per gattini o anche omogeneizzati, ma senza condimenti.
5- Stimolarlo per i bisognini
Nella fase successiva al pasto, dovremo poi assicurarci che faccia i suoi bisogni regolarmente, aiutandolo anche attraverso dei massaggi alla pancia e tramite la stimolazione della zona anale con un panno umido. Nel caso il gattino non riuscisse a evacuare o avesse altri problemi di sorta, va riportato subito dal veterinario.
In questo video vediamo meglio come effettuare la stimolazione.
Naturalmente questi sono dei consigli per il primo soccorso, ma non dimentichiamoci che prendersi cura di un animale, tanto più cucciolo, comporta un grande impegno. Occorre del tempo da dedicargli e ci sono delle spese da sostenere. Se non abbiamo la possibilità di affrontare tutto questo, quando ci si imbatte in un piccolo randagio possiamo rivolgerci agli organi competenti. La legge tecnicamente dice di contattare i Vigili Urbani per far in modo che loro informino il canile o il gattile della zona e che siano poi loro a occuparsi delle cure del micio. Che le cose funzionino così lisce è ovviamente un sogno. Io posso solo consigliarvi di non demordere e continuare a insistere con le vie prestabilite dalla legge. Se proprio poi non riusciste a risolvere il problema o la situazione necessitasse di un intervento immediato, la solidarietà e il coraggio sono l’unica via. Ci sono molti gruppi o associazioni, anche in rete, che si occupano di alloggi temporanei dove “stallare” per un periodo i mici in attesa di affidamento, del quale poi si occuperanno. Cerchiamo comunque di cooperare con i volontari, che fanno fronte a molte situazioni di emergenza e hanno sicuramente bisogno di un aiuto anche da parte degli altri cittadini.
Per concludere posso solo dire in queste situazioni di non arrendersi al cinismo e non voltarsi mai dall’altra parte!