Cucciolo di pitbull rischiava di affogare, il salvataggio della Protezione Civile a Fiumicino

La Protezione Civile è dovuta intervenire a Fiumicino per poter salvare la vita di un cane, un cucciolo di pit bull che ha rischiato di affogare in mare

La Protezione Civile è intervenuta a Fiumicino per un salvataggio davvero incredibile. Se non fosse stato per i soccorritori un povero cucciolo di pitbull che era finito in acqua ha rischiato di morire affogato in mare. Ma per fortuna la Protezione Civile lo ha soccorso.

Il piccolo cagnolino rischiava di morire annegato in mare, in un tratto che si trova proprio di fronte i bilancioni di Fiumicino.

Non si sa come abbia fatto a cadere in mare, ma aveva bisogno di aiuto, perché da solo non ce l’avrebbe mai fatta a venirne fuori. Per fortuna è stato avvistato ed è stato prontamente tratto in salvo dagli operatori della Protezione Civile intervenuti.

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10156842733190740&id=98226600739

Secondo il racconto di chi per primo è intervenuto per salvarlo, il cane aveva trascorso la notte al bilancione. Questo pescatore stava tirando su la sua rete quando all’improvviso è stato interrotto da un rumore insolito. Ha sentito come il lamento di un cane disperato e bisognoso di aiuto. Era buio pesto, non si vedeva niente e l’uomo ha confessato di non essersela sentita di salire sugli scogli per andare a soccorrerlo in prima persona. Però quando il sole è sorto si è accorto che a lamentarsi era un cane: aveva scorto la sua sagoma in mare. Mentre tentava di salire sulle dighe in scaglione di selce. Ma non riusciva a farlo.

Scoglio-dei-Mille-Fiumicino

Così l’uomo ha subito chiamato la Protezione civile dell’associazione Nuovo domani: i soccorritori sono subito arrivati a soccorrere l’animale, mettendolo facilmente in salvo.

L’operatore Gianluca Diorio, con cautela, si è legato con una fune, tenuta in tiro dal collega, per raggiungere il punto in cui il povero cagnolino cercava di rimanere a galla. Quando lo ha raggiunto il cane si è aggrappato a lui, calmo e tranquillo. Sapeva che era lì per aiutarlo. Il cane aveva un microchip: si chiamava Blitz e c’era una persona che lo stava cercando dalla sera prima!