FeLV nel gatto: sintomi, terapia e vaccino
La FeLV è contagiosa per l'uomo? Come si trasmette nei gatti? E che sintomi provoca?
Sono due le malattie virali più frequenti nei gatti: la FIV e la FeLV. Per l’AIDS felino vi rimando all’articolo in merito, qui oggi ci occupiamo della FeLV o leucemia virale felina. Si tratta di una malattia che colpisce solamente i gatti, quindi non è contagiosa né per l’uomo né per i cani o altri animali. Dopo una breve panoramica sul tipo di virus e sulla modalità di trasmissione, andremo a vedere i sintomi della FeLV nel gatto e che tipo di cura, terapia e vaccino si possano fare.
FeLV nel gatto: cause
La FeLV è causata da un Retrovirus, un virus a RNA. Esistono tre sottogruppi del virus:
- A = presente in tutti i gatti viremici; i gatti che hanno solamente questa variante, possono sviluppare o possono non sviluppare il linfoma da FeLV. Ma se il gatto ha sia il virus A che il virus B, allora svilupperà praticamente sempre una forma di linfoma da FeLV
- B = unito al virus A, provoca il linfoma da FeLV
- C = in presenza di questo virus, si ha anemia non rigenerativa
FeLV nel gatto: trasmissione
A differenza della FIV, la FeLV ha molte più modalità di trasmissione. E’ un virus assai contagioso, anche perché si trasmette per contatto diretto:
- tramite saliva (considerate che i gatti viremici continuano a eliminare il virus nell’ambiente e hanno più virus nella saliva rispetto ai gatti coi sintomi)
- tramite urine e feci
- tramite secrezioni
- tramite le pulci, motivo per cui è sempre bene applicare regolarmente gli antiparassitari nel gatto
- tramite oggetti contaminati da saliva e secrezioni (ciotole, lettiere, vestiti…)
- via transplacentare da madre infetta
- durante la vita neonatale per leccamento da parte di madre infetta
- tramite trasfusioni di sangue infette
Non esiste nessuna predisposizione di sesso o età, anche se nei gattini è più facile la trasmissione.
Patogenesi della FeLV
All’inizio la FeLV può manifestarsi in maniera subdola, asintomatica o come un malessere generale con aumento di volume dei linfonodi e febbre. Se in questa fase il sistema immunitario del gatto riesce a sconfiggere il virus (magari un ceppo non troppo virulento), ecco che il virus può essere eliminato. Questo spiega perché alcuni gatti positivi non sviluppino mai sintomi e si negativizzino dopo qualche mese. Ma attenzione: i gatti che sconfiggono il virus, non ottengono un’immunità a vita e potrebbero nuovamente venire a contatto con il virus, contagiandosi un’altra volta.
Nel caso le difese immunitarie non ce la facciano a contrastare il virus, ecco che la FeLV arriva al midollo osseo. Nelle infezioni latenti potrebbe anche non esserci una viremia manifesta e la latenza potrebbe durare anche anni. Il problema è che in questi gatti con forma latente, il test potrebbe essere falsamente negativo (accade anche nella FIV). Questo anche se il virus è presente nel midollo osseo. Questo vuol anche dire che se ho un gatto positivo e si negativizza, o è riuscito a combattere il virus o è entrato in fase di latenza.
Tutto ciò serve a spiegare perché ci siano gatti con sindromi tumorali o mielodisplasia tipiche della FIV e della FeLV, ma con test negativi. In realtà in questi gatti il virus c’è, ma se ne sta rintanato nel midollo osseo, provocando negatività nei test. Bisogna anche dire che gatto con FeLV latente non è contagioso in quella fase, ma quando il virus si riattiva lo è.
Ci sono poi delle cause di riattivazione della malattia:
- gravidanza
- allattamento
- terapie con cortisonici o immunosoppressori
Sintomi della FeLV nel gatto
Per i sintomi della FeLV, il gatto potrebbe sviluppare una o più di queste sindromi (non è detto che siano tutte presenti):
Linfoma
Non è che tutti i gatti con FeLV debbano per forza sviluppare linfomi e non è detto che se il gatto è FeLV negativo non possa sviluppare forme di linfoma non associate a malattie virali. Tipicamente si hanno forma di linfoma mediastinico con dispnea, versamento pleurico, rigurgito, anoressia e sindrome di Horner. Il gatto può sviluppare anche un linfoma intestinale, di solito associato maggiormente alla FIV, con test spesso negativo. Qui avremo sintomi legati all’intestino, quindi perdita di peso, anoressia, vomito e diarrea.
Esiste anche una forma di linfoma multicentrico con coinvolgimento di parecchi organi. Nel caso venga coinvolto l’occhio si ha cheratite, miosi, uveite e blefarite (simula quella della Leishmaniosi), mentre se colpisce il sistema nervoso si ha anisocoria, paresi, incoordinazione motoria e paresi.
Ci sarebbe poi il linfoma renale, con sintomi da insufficienza renale e linfoma epidurale con paraplegia.
Leucemia
Possono esserci sia forme linfoidi che mieloidi. Come sintomi delle leucemie acute si ha anoressia, anemia, letargie, infezioni secondarie, emorragie e splenomegalia. Le forme di leucemia cronica si vedono raramente nei gatti.
Alle leucemie bisogna anche aggiungere forme di mielodisplasia e mielofibrosi.
Anemia
L’anemia da FeLV è normocromica e normocitica, senza rigenerazione. Questo a meno che non ci siano in contemporanea forme di Emobartonellosi o di anemia emolitica immunomediata: in quest casi inizialmente potrebbe esserci rigenerazione.
Linfoadenomegalia
Lo si vede spesso nei gatti giovani in cui improvvisamente aumentano di volume i linfonodi. Insieme può comparire anche anoressia e febbre.
Leucopenia
Si ha una diminuita produzione di linfociti e granulociti, con maggior facilità di insorgenza di infezioni secondarie e sepsi. Spesso si ha gengivite cronica o grave enterite.
Trombocitopenia
In questo caso avremo meno produzione di piastrine con emorragie e disturbi della coagulazione del sangue.
Immunosoppressione
A causa dell’immunosoppressione provocata dalla FeLV, ecco che avremo maggiori infezioni secondarie.
Immunocomplessi
Con la FeLV si hanno forme secondarie da immunocomplessi come glomerulonefrite con insufficienza renale e poliartrite.
Sovrinfezioni secondarie
Molto frequenti, peggiorano rapidamente lo stato di salute generale del gatto. Possono esserci infezioni batteriche, virali, micotiche o anche parassitarie
Disturbi della riproduzione
Nelle gatte con FeLV si può avere aborto, inferitilità, endometrite o natimortalità.
Dermatite da FeLV
La FeLV è associata anche a due forme di dermatite particolari, la dermatite a cellule giganti e i corni cutanei, tipici anche dell’infezione da Papillomavirus.
Altri tumori
Oltre al linfoma, nei gatti con FeLV possono manifestarsi osteocondroma e neuroblastoma olfattivo.
Diagnosi della FeLV nel gatto
La diagnosi di FeLV inizia con un esame del sangue, un test antigenico che si può fare a livello ambulatoriale. Solitamente si testano insieme FIV e FeLV (frequenti le infezioni doppie). Nel caso il test fosse positivo, allora il gatto è viremico. In questo caso il veterinario procederà con una serie di esami del sangue completi per valutare l’eventuale presenza di altre malattie secondarie e per stabilire lo stato di salute generale del gatto.
Se si è nel dubbio di una forma latente, con falso negativo del test, allora si può procedere con una biopsia del midollo osseo per cercare direttamente il virus.
FeLV nel gatto: terapia e cura
No, non esiste terapia per la FeLV. Non c’è nessuna terapia che garantisce l’eliminazione del virus dal corpo al 100%. Ci sono protocolli a base di interferone che rallentano la progressione della malattia e migliorano i sintomi, ma non fermano la viremia e non eliminano il virus. Nel caso di linfoma, è vero che si potrebbe attuare cure a base di chemioterapia, ma occhio: si tiene a bada il linfoma, ma non si elimina il virus della FeLV.
Solitamente si attua terapia sintomatica e cure di sostegno, ma spesso la malattia è molto aggressiva e peggiora rapidamente. Soprattutto le forme di leucemia acuta non rispondo bene alle terapie, mentre in caso di sindrome mielosoppressiva una trasfusione di sangue è solo un rimedio temporaneo, ma non debella la FeLV.
Il vaccino della FeLV nel gatto
Esiste un vaccino per la FeLV del gatto. Normalmente lo si fa in gatti che escono in zone a rischio o gatti che convivono con altri mici malati o non testati. Prima di effettuare il vaccino per la FeLV, il gatto andrebbe testato con l’apposito esame del sangue: non ha senso, infatti, vaccinare un gatto già malato.
Il vaccino per la FeLV richiede due somministrazioni a distanza di un mese, poi richiami annuali. Durante la prima fase vaccinale il gatto non dovrebbe entrare in contatto con altri gatti di cui non si conosce la situazione immunitaria relativa alla FeLV: se il gatto è negativo, faccio il primo vaccino, poi prima di fare il richiamo esce e viene a contatto con gatti potenzialmente malati, ecco che il test fatto e il vaccino non sono serviti a nulla. Il gatto è protetto 15 giorni dopo la seconda vaccinazione, non prima: ci va un po’ di tempo affinché il sistema immunitario cominci a produrre anticorpi e questi si stabilizzino a livello di garantire una protezione sicura.
Una precisazione riguardo al vaccino e al test: la proteina del virus che si usa per creare il vaccino per la FeLV non è la stessa proteina usata dal test antigenico. Questo vuol dire che il test non è influenzato dal vaccino: un gatto positivo al test non è positivo per un eventuale vaccino fatto, ma perché ha la FeLV.
La FeLV è contagiosa per l’uomo?
No, la FeLV non è contagiosa per l’uomo. Stesso discorso che per la FIV: se fosse trasmissibile da gatto a uomo, i veterinari sarebbero tutti malati.
Foto: Pixabay