Frattocchie, denunciato un 68enne con l’accusa di tentata uccisione di animali con bocconi avvelenati
Colto in flagrante, il 68enne è stato denunciato per tentata uccisione di animali del quartiere. Ecco dove è successo e cosa ha fatto l'uomo.
Lo spiacevole episodio si è verificato a Frattocchie, una frazione del comune di Marino, vicino Roma. Un uomo di 68 anni, è stato denunciato dalle forze dell’ordine, per maltrattamento, tentato avvelenamento e tentata uccisione di animali. Era già diverso tempo che gli abitanti della zona sospettavano dell’uomo. Uno dei residenti, dopo aver portato a passeggio i suoi due cani, si è reso conto che questi non stavano bene e poiché sospettava che avessero mangiato qualcosa di avvelenato, li ha portati subito dal veterinario.
Quest’ultimo è riuscito ad intervenire tempestivamente, salvando loro la vita.
Nonostante i sospetti, il vicinato non ha potuto far nulla, finché qualcuno non l’ha colto in flagrante, vedendolo con i propri occhi, mentre metteva in alcune ciotole davanti la sua casa, dei bocconi di cibo.
Immediato è stato l’allarme lanciato ai Carabinieri. Gli agenti si sono recati sul posto ed hanno trovato, nel suo terreno delle polpette avvelenate.
Non è noto il motivo del suo comportamento, probabilmente era infastidito dalla presenza di animali vicino la sua casa. Il 68enne dovrà adesso rispondere delle accuse.
Purtroppo non è un episodio singolare, anche a Genova diversi giorni fa, si è diffusa la notizia che qualcuno si stia divertendo a lasciare per le strade dei pezzetti di wurstel, con dentro degli spilli e delle polpette condite con veleno per topi.
Le trappole mortali vengono lasciate nei parchi e nei posto frequentati, solitamente, dai proprietari di cani.
Riguardo questo argomento, una famosa psicoterapeuta di un centro anti-violenza, ha spiegato che solitamente chi decide di prendersela con un animale, quindi di ucciderlo, avvelenandolo, compie una sorta di vendetta trasversale. Vorrebbe colpire un altro soggetto e non potendolo fare, si sfoga verso il cane o il gatto, usandolo quindi come tramite. Solitamente, la persona che va a fare del male all’animale, in realtà vuole colpire il suo proprietario. Quando invece l’avvelenamento riguarda un’intera città, si tratta di una vendetta sociale. Una vendetta contro la comunità.
Gli animali, secondo molti, contribuiscono a sporcare la città. I proprietari non rispettano le leggi, per quanto riguarda l’igiene, dopo le passeggiate, così come la stessa legge non punisce in modo appropriato queste persone. In questo modo “l’avvelenatore”, diventa una specie di giustiziere.
Divesi studi hanno dimostrato che molte di queste persone, hanno subito delle violenze emotive e fisiche in passato o dei traumi che non sono riusciti a superare.
Un altro profilo, può essere quello di una persona cresciuta allo sbando, senza una guida, senza una regola.
Insomma, secondo questa psicoterapeuta, dietro il gesto, c’è sempre un motivo alla radice, che bisogna individuare.