Il salvataggio della povera Scarleth
Dopo una vita di maltrattamenti e sfruttamenti, la povera Scarleth era stata lasciata a morire in mezzo alla spazzatura
La storia che vogliamo raccontarvi oggi ha come protagonista una povera cagnolina di nome Scarleth, che è stata trovata dai volontari, in fin di vita, accasciata su un cumulo di spazzatura in campagna. Purtroppo, il suo ex proprietario, si era liberato di lei nella maniera peggiore possibile, condannandola ad una morte quasi certa.
Un’altra delle pratiche terribili a cui alcune persone sottopongono i propri cani, è la caccia. I cacciatori sfruttano fino all’osso i propri cuccioli, per poi abbandonarli crudelmente quando gli stessi non sono più utili allo scopo.
La vicenda di oggi ha avuto luogo a Cordoba, in Spagna, ma ha rapidamente fatto il giro sul web di ogni parte del mondo, commovendo migliaia e migliaia di utenti.
Una donna ha visto la creatura inerme vicino alla strada da Bujalance a Morente, in provincia di Córdoba (Spagna) e ha informato l’Associazione Southern Greyhound Protective.
I volontari, quando sono giunti sul posto, sono rimasti inorriditi davanti alle condizioni di quella povera creatura innocente.
Aveva uno sguardo terribilmente triste. Soffriva di una grave malnutrizione, era glabra e presentava un infortunio alla gamba abbastanza importante. Pesava solo 14 chili e aveva rinunciato a vivere. Si aspettava solo il peggio in quel luogo terribile e si era arresa alla morte.
La riabilitazione di Scarleth
Purtroppo, fin dall’inizio i volontari hanno capito che il percorso di riabilitazione di Scarleth non sarebbe stato affatto facile. L’hanno avvicinata, caricata in auto e portata nella clinica veterinaria di Rabanales, a Córdoba.
Lì la cagnolina ha ricevuto subito l’assistenza necessaria ed ha iniziato un percorso di cure che tutt’ora continua e che non ha ancora un risultato scontato.
Le cure per Scarleth costano molto e l’associazione ha chiesto aiuto sul web, istituendo una raccolta fondi.
La cagnolina, si può dire che è stata anche abbastanza fortunata. I volontari del rifugio, infatti, sono convinti che lei non fosse sola, all’inizio. Ma che insieme a lei c’erano sicuramente anche i suoi fratelli. Cagnolini di cui nessuno ha avuto notizie e per i quali si teme solamente il peggio.
Il veterinario ha notato che qualcuno aveva strappato via il microchip. Questa è stata l’ennesima dimostrazione del fatto che lei faceva parte di una squadra di cani per la caccia.