La speranza è sempre l’ultima a morire. La storia di Bruno.
"Ha smesso di prendersi cura di loro e quando ha capito che la situazione era diventata tragica, ci ha fatto quell' assurda richiesta. Non abbiamo accettato ma uno di loro..."
Questa storia è l’ennesima dimostrazione di quanto un essere umano possa essere crudele. Bruno e il suo fratello peloso vivevano con un uomo che credevano la loro famiglia ma che alla fine li ha condannati a morte. Ha smesso di prendersi cura di loro, non curandosi più di dargli da mangiare e da bere ogni giorno.
I due cani erano emaciati e deboli, con la pelle piena di infezioni. L’uomo quando si è reso conto di averli portati al limite, ha chiesto ai volontari di un rifugio del posto, di sopprimerli.
I ragazzi non riuscivano a credere a quelle parole. Presero in cura i due cani ma non di certo per assecondare l’uomo ma per cercare di fare il possibile per rimettere i due animali sulla strada per la riabilitazione. Purtroppo il fratello di Bruno morì pochi giorni dopo e il cagnolino si ritrovò solo e terrorizzato.
Non si fidava di nessuno e non si lasciava avvicinare da nessuno. Questo rese ancora più difficile trovargli una famiglia.
In diversi paesi del mondo, per evitare il sovraffollamento, i cani considerati inadottabili, finiscono su una black list e vengono sottoposti ad eutanasia.
Bruno era proprio tra questi cani e i volontari decisero di nasconderlo in una stalla, con la speranza di trovargli una famiglia, prima che fosse troppo tardi.
Hanno pubblicato una sua foto, accompagnata dalla sua storia, sui social network.
I ragazzi non avrebbero mai immaginato la potenza del mondo del web e dopo pochi giorni, riuscirono a trovare una casa a Bruno ed in seguito ad altri cani nelle sue stesse condizioni.
Nella sua nuova casa, Bruno riuscì a scogliersi per la prima volta, all’amorevole tocco della sua mamma umana.
Abbracciò la donna e suo fratello peloso nel suo nuovo giardino soleggiato, chiuse gli occhi per fare un pisolino e ringraziò le stelle per aver lasciato l’oscurità alle spalle! Ecco il video:
Un grazie va ai volontari, che non hanno perso la speranza!