Le condizioni di salute dei cagnolini Tik e Tak, sopravvissuti alla malvagità dell’essere umano
Tik e Tak, come stanno i due cagnolini presi a picconate e salvati dai volontari
Erano tre i cagnolini presi a picconate in testa. Uno è morto, mentre gli altri due Tik e Tak sono stati salvati dall’associazione Oasi Ohana di Chiara Calasanzio.
La vicenda risale allo scorso 11 aprile, quando i volontari di Mazzarino hanno trovato tre cani presi a picconate in testa a Butera, Caltanissetta. Gli animali sono stati subito soccorsi e portati al Dog Village di Butera. Purtroppo uno è morto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.
A raccontare la storia su Facebook, è stata la stessa associazione Oasi Ohana. Con un lungo post, Chiara Calasanzio ha spiegato che i due cuccioli sopravvissuti sono stati affidati al veterinario, che ha deciso di chiamarli Tik e Tak e che li ha subito posti in coma farmacologico per cercare di attenuare l’enorme dolore che provavano. Per circa 10 giorni sono rimasti in coma e in prognosi. Con il passare dei giorni, i due cuccioli hanno iniziato a mostrare i primi miglioramenti.
Pochi giorni fa, è arrivato un nuovo aggiornamento sulle loro condizioni di salute. Dopo una lunga cura antibiotica, la ferita sulla testa di Tak è quasi completamente chiusa. La visita neurologica ha evidenziato una cecità irreversibile, ma ogni giorno che passa i due cuccioli mostrano dei miglioramenti, anche per quanto riguarda l’interazione con gli esseri umani.
Le parole dell’Oasi Ohana sulle condizioni di Tik e Tak
AGGIORNAMENTO TIK E TAK: LA FERITA DELLA PICCOLA SI È QUASI CHIUSA. Dopo settimane di cura antibiotica e disinfezione quotidiana, la ferita sulla testa di Tak è quasi completamente chiusa. A livello comportamentale (potete vedere dal video) il percorso, seppur lungo, è quello giusto… Perdere la fiducia è un attimo, riconquistarla una scalata ❤️.
La storia di questi due cuccioli, così come quella di Hola, la cagnolina lanciata da un’auto in corsa, è entrata nel cuore dell’intero web. Ancora una volta abbiamo avuto la prova che la cattiveria dell’uomo non ha limiti.