Leishmania nel cane: sintomi e come prevenire la Leishmaniosi
Proteggete i vostri cani anche dalla Leishmaniosi.
Una malattia dei cani di cui si sente spesso parlare è la Leishmaniosi. E’ una patologia parassitaria protozoaria provocata dalla Leishmania infantum. Molte persone spesso confondono tra di loro Leishmaniosi, Leptospirosi e Filariosi, ma sono tre malattie ben distinte che non hanno nulla in comune tra di loro, tranne il fatto che si tratta comunque di patologie gravi. Ma come capire se il cane ha la Leishmaniosi?
Ciclo biologico della Leishmania e modalità di trasmissione
Vettori della malattia sono i flebotomi o pappataci: sono loro che pungendo un cane infetto, assumono su di sé la Leishmania e ripungendo un altro cane trasmettono la malattia. Ne parlerò meglio tra un po’, ma sono sempre i flebotomi che in alcuni casi possono trasmettere la patologia anche all’uomo. I flebotomi sono attivi al tramonto, da primavera sino a fine autunno, quindi qui da noi è questo il periodo dell’anno a cui fare attenzione.
Tornando ai cani, in Italia sono i cani il serbatoio della malattia, anche se raramente sono state descritte forme di Leishmania anche nel gatto, soprattutto con sviluppo di dermatiti. Nel cane troviamo la Leishmania sotto forma di amastigote, forma non flagellata, nei macrofagi. Gli amastigoti riempiono la cellula fino a quando la rompono e si propagano ad altre cellule. Sono proprio gli amastigoti che i flebotomi assumono quando fanno il pasto di sangue. All’interno del flebotomo, gli amastigoti si trasformano nella forma flagellata, i promastigoti. Quando il flebotomo si nutre di nuovo ecco che inietta questi promastigoti nell’ospite, infettandolo, perdendo il flagello e diventando amastigoti.
Il flebotomo è la modalità di trasmissione più comune. Rarissimamente si parla di trasmissione tramite zecche o diretta da cane a cane. Si ipotizza anche la trasmissione per via materna, motivo per cui è sconsigliato far riprodurre cagne malate.
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Quali sono i sintomi della Leishmaniosi?
Il problema della Leishmania è che ha un tempo di incubazione lunghissimo: un cane infettato può sviluppare sintomi dai 3 mesi ai 7 anni dopo l’infezione. Si parla di una malattia sistemica cronica: dalla Leishmania il cane non guarisce, con la terapia si tendono i sintomi sotto controllo, ma non c’è nessun farmaco capace di eliminare del tutto il parassita dall’organismo.
I sintomi della Leishmaniosi sono molto vari: spesso e volentieri mimano altre malattie, confondendosi con loro. Le dermatiti: tantissimi cani soffrono di dermatiti allergiche. Il problema è che la Leishmania a volte si manifesta con semplici dermatiti. Quindi il cane viene curato per una dermatite allergica quando in realtà il problema è una Leishmaniosi.
Quasi tutti i cani con Leishmaniosi hanno sintomi cutanei. I sintomi della Leishmaniosi nel cane sono:
- alterazioni cutanee: raramente prurito, alopecia (classica intorno agli occhi, il cane appare invecchiato), forfora, desquamazione cutanea anche intensa, ulcere su naso, cuscinetti plantari e muso, ulcere sulle giunzioni mucocutanee, noduli, pustole
- linfonodi ingrossati, talvolta anche milza ingrossata
- alterazioni oculari: uveite, cheratocongiuntivite, panoftalmite
- onicogrifosi: le unghie crescono tantissimo, anche storte e sono più fragili
- dimagramento
- atrofia muscolare
- insufficienza renale: da formazione di immunocomplessi. Vomito, dimagramento, poliuria, polidipsia, ottundimento del sensorio, talvolta diarrea
- anoressia: di solito indica coinvolgimento viscerale oltre a quello cutaneo maggiormente visibile
- abbattimento, diminuita resistenza
- alterazioni nel movimento: poliartrite con articolazioni gonfie e dolenti, polimiosite, periostite
- temperatura normale o con febbre lieve
- infezioni secondarie: possibile la concomitante comparsa di piodermite, polmonite, gastroenterite
- infezioni multiple con Leishmania, Ehrlichia, Filaria e Demodicosi
- trombosi da sindrome nefrosica
- anemia, epistassi, CID
- raramente: colite cronica, tamponamento cardiaco, pemfigo
Tutti i cani infetti sviluppano la malattia?
No, trovare un cane sano, del tutto asintomatico con un test anticorpale positivo non vuol dire avere un cane malato. Vuol dire avere un cane che è venuto a contatto col parassita e che ha sviluppato anticorpi. Questo perché si è visto che non tutti i cani infettati sviluppano la Leishmaniosi. Quindi un conto è se ho un cane con tutti i sintomi e test positivo. Un conto se ho un cane asintomatico e con test anticorpale positivo: a questo punto bisognerebbe fare altri esami per valutare se effettivamente sia presente il parassita nel cane.
La diagnosi di Leishmaniosi
Ci sono alcune alterazioni degli esami del sangue che possono suggerire la presenza di Leishmaniosi:
- ipergammaglobulinemia
- ipoalbuminemia
- diminuzione del rapporto A/G
- aumento delle proteine
- aumento dell’ALT e dell’ALP
- aumento della creatinina
- aumento dell’azotemia
- trombocitopenia
- anemia
- leucocitosi o leucopenia
- aumento del rapporto PU/CU
Queste alterazioni sono, però, comuni a parecchie malattie, per cui ci vanno altri esami. I test sierologici come l’Elisa ricercano gli anticorpi. Questi test individuano la presenza di anticorpi, ma non ti dicono se ci sia malattia in corso o meno o se sia attiva. A meno che non ci siano anche i sintomi concomitanti. Raramente cani con sintomi manifestano assenza di anticorpi, mentre alcuni cani positivi riescono ad eliminare il parassita.
I test rapidi ambulatoriali, se positivi, andrebbero confermati con la titolazione anticorpale. Oppure con la ricerca del microrganismo tramite PCR o tramite ricerca su linfonodi o midollo osseo.
Che terapia fare in corso di Leishmaniosi?
La Leishmaniosi canina rispetto alla forma umana è molto più resistente alla terapia, difficile riuscire ad eliminare del tutto il parassita. Ci sono alcuni protocolli terapeutici che si possono usare. Quello classico prevede l’iniezione di Antimoniato di N-metilglucamina, l’alternativa è la somministrazione dello sciroppo a base di miltefosina, entrambi abbinati alla somministrazione di allopurinolo. Ultimamente è stato anche proposto l’utilizzo di uno sciroppo a base di domperidone per potenziare la risposta immunitaria del cane e cercare di ridurre le probabilità di sviluppo di malattia attiva e acuta.
La scelta dipende anche dallo stato di salute generale del cane, soprattutto dalla funzionalità renale. Alla terapia base bisogna poi associare terapia sintomatica e di sostegno per la funzionalità renale, con ace-inibitori se servono, acidi grassi, antiemetici, fleboclisi, integratori, farmaci per le infezioni secondarie, dieta per alleggerire il carico renale.
E il vaccino?
Sì, esiste un vaccino per la Leishmaniosi, alcuni veterinari lo hanno adottato, altri no. Il fatto non è tanto il costo (notevole comunque), quanto che non si è certi che sia davvero efficace e che non sia privo di effetti collaterali. Di sicuro chi decide di farlo, deve fare il test prima per essere sicuri che non ci sia già la malattia in corso e bisogna rispettare con precisione le scadenze dei richiami.
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Che prevenzione fare per la Leishmaniosi?
Rimane la prevenzione di base che non è un vaccino o una profilassi come per esempio quella che si fa per la Filariosi. Si tratta di applicare al cane antiparassitari che contengano sostanze repellenti i flebotomi, di solito si tratta di permetrine: più li si tiene lontani e meno possibilità ha il cane di prendere la malattia. Ne esistono sotto forma di spot on (che proteggono anche da pulci e zecche), spray e collari. Ci sono anche prodotti naturali come l’olio di Neem da usare, anche qui spray o spot on, ma vanno usati insieme agli altri, da soli sono troppo leggeri da usare.
Vanno trattati tutti i cani, che vivano in casa o fuori casa, di qualsiasi razza: il flebotomo non si ferma sulla porta di casa e non è che non punge un cane solo perché quello è un Chihuahua. I flebotomi entrano anche in casa.
Evitate poi di portare i cani fuori a spasso al tramonto, quando i pappataci sono più attivi e proteggeteli con le zanzariere in casa.
La Leishmaniosi è una zoonosi?
Sì, ma con le dovute precisazioni. Ci sono diversi tipi di Leishmania, quella che abbiamo noi qui è quella dei cani, non quella viscerale umana che possiamo trovare per esempio in Africa. Questo vuol dire che non siamo noi il bersaglio prioritario della Leishmania infantum. Anche perché se no dovremmo essere tutti malati visto il gran numero di pappataci in giro. Raramente in Italia sono descritti casi di di Leishmania infantum nell’uomo, di solito solamente nei soggetti fortemente immunodepressi. L’unico modo per prendere la Leishmania è essere punti dai pappataci, direttamente dal cane non possiamo prenderla.
Foto: By Waugsberg – Own work, CC BY-SA 3.0, Link