Noto Fast Food non fa entrare un bambino autistico con il suo cane
E' polemica per la decisione di un locale di un Fast food che ha rifiutato l'ingresso a un bambino autistico con il suo cane.
Un bambino di 9 anni che soffre di autismo non è stato fatto entrare da McDonald’s perché non poteva entrare con il suo cane. Un dipendenze insisteva che quello era un semplice animale domestico e non un aiuto per il ragazzino. E non c’è stato verso per la mamma e i figli di poter entrare nel locale per potersi prendere da mangiare per cena.
Domenica pomeriggio Shane Wheeler doveva prendere del cibo per Noah, 9 anni, e Samantha, 7 anni. Entrambi soffrono di autismo. A Noah è stato affidato un cane per aiutarlo nella quotidianità. Si chiama Nitro e va dappertutto con lui. La famiglia si è così diretta verso l’ingresso del locale di Bombay, una zona di Auckland, in Nuova Zelanda, per ordinare la cena. A Noah piacciono molto le crocchette di pollo.
Mentre la mamma stava facendo gli ordini al chiosco del self service, un membro dello staff si è avvicinato sottolineando che non era possibile far entrare degli animali domestici. La donna assicurò che non era un “normale” cane, Nitro aveva il gilet che indicava che era un cane d’assistenza.
Per Noah è indispensabile, perché ha la tendenza a scappare all’improvviso e potrebbe mettersi facilmente in pericolo. Nitro lo fa stare calmo e vive con loro da tre anni. “Senza Nitro non sarei in grado di portare Noah da nessuna parte. Lui non sarebbe in grado di venire”.
Mentre la mamma parlava con il dipendente, Noah era sempre vicino a Nitro. Ma il membro dello staff sembrava non voler capire, ribadendo che gli animali non erano ammessi.
La donna ha fatto uscire i figli e si è recata in un altro McDonald’s. Non era sicura di quello che stava facendo, ma Noah voleva le crocchette di pollo. Era delusa e il suo ego era stato ferito, ma non lo ha fatto vedere ai figli. Non le era mai capitata una cosa del genere.
La mamma ha voluto raccontare pubblicamente la sua esperienza per aumentare la consapevolezza sull’importanza dei cani di assistenza. E McDonald’s si è scusata, dicendo che la loro politica prevede l’ingresso di questi preziosi aiutanti.