Parvovirosi cane: sintomi, terapia e vaccino
Quanto dura la Parvovirosi nel cane? E'contagiosa per l'uomo? Ecco tutto quello che bisogna sapere su questa malattia virale.
Dopo il Cimurro nel cane e la Leptospirosi, oggi affronteremo l’argomento della Parvovirosi nel cane. Potreste averla sentita nominare anche come Gastroenterite del cane o Gastroenterite del cucciolo, anche se il termine è improprio: gastroenterite vuol dire solamente un’infiammazione di stomaco e intestino che può avere diverse cause, fra cui anche la Parvovirosi. Se il cane ha la Parvovirosi allora ha anche la gastroenterite, ma se il cane ha la gastroenterite non vuol dire che abbia per forza la Parvovirosi. Ci sono tantissimi altri virus, batteri, parassiti che possono provocare gastroenterite.
Parvovirosi cane: cause e come si trasmette
La Parvovirosi è provocata dal Parvovirus o Canine Parvovirus 2 (CPV-2), con tre sottotipi: CPV-2a, 2b e 2c. E’ strettamente correlato col virus della Panleucopenia felina: si pensa che sia derivato da esso a causa di una mutazione. Inoltre è correlato antigenicamente anche con il virus dell’Enterite del Visone, mentre non è correlato con il CPV-1 (altro virus capace di provocare dispnea e diarrea nel cucciolo). E’ un virus a DNA.
Risultano sensibili al Parvovirus il cane, il coyote e diversi altri canidi. Inoltre i sottotipi 2a e 2b possono infettare e causare malattia anche nel gatto. In Italia abbiamo il 2a, il 2b e si sta diffondendo da poco il 2c. Per quanto riguarda la modalità di trasmissione del Parvovirus, il contagio avviene tramite contatto diretto con feci (il virus viene eliminato principalmente con esse), saliva, vomito e urina di cani sia malati che in fase di incubazione. Considerate che il pelo del cane può trasportare il virus per lunghi periodi di tempo. In questo caso si parla di contatto diretto e trasmissione orizzontale.
Possibile anche una trasmissione tramite contatto indiretto: vestiti contaminati, ciotole, insetti e roditori possono diventare vettori passivi. Solitamente l’infezione avviene per via oro-nasale, ma è possibile anche la trasmissione transplancentare (miocardite) o verticale, dalla madre. A complicare le cose c’è il fatto che la dose infettante necessaria è molto bassa.
Ci sono anche alcune razze predisposte a sviluppare l’infezione:
- Doberman
- Rottweiler
- Pastore tedesco
- Siberian Husky
- Alaskan Malamute
- Labrador retriever
- American Staffordshire Terrier
Altri fattori predisponenti sono:
- età
- stress
- sovraffollamento
- condizioni igieniche
Come si sviluppa la Parvovirosi?
Una volta che il Parvovirus entra nell’organismo del cane, ecco come si sviluppa la malattia:
- 1-5 giorni: prima replicazione nel tessuto linfoide dell’orofaringe con viremia in timo, linfonodi, milza, midollo osseo e placche Peyer. In questa fase si assiste alla classica linfopenia
- 4-5 giorni: diffusione a livello dell’apparato gastroenterico con interessamento di lingua, esofago e intestino tenue. Si ha una distruzione dell’epitelio intestinale, il che provoca maldigestione, malassorbimento e diarrea
- 7-10 giorni: fase della diarrea con escrezione del virus
In generale il periodo di incubazione della Parvovirosi è di 7-14 giorni, ma può durare anche solo 4-5 giorni.
Parvovirosi cane: sintomi
I sintomi della Parvovirosi nel cane variano a seconda del tipo di malattia:
Miocardite da Parvovirosi nel cane
Colpisce il miocardio nei cuccioli di età inferiore alle due settimane, provocando una miocardite. Tipica dell’infezione transplacentare per contatto del cucciolo non protetto da anticorpi materni e venuto a contatto con il virus durante la vita fetale o nel periodo neonatale. E’ una forma ormai rara, soprattutto grazie alle vaccinazione.
I sintomi della miocardite da Parvovirosi nel cane possono o comparire improvvisamente, senza nessuna altra avvisaglia o essere preceduti dalla forma enterica. A seconda della gravità della malattia cambiano i sintomi:
Miocardite da Parvovirosi nel cane: forma iperacuta (cuccioli inferiori alle 4 settimane)
- morte improvvisa
Miocardite da Parvovirosi nel cane: forma acuta (cuccioli 4-8 settimane)
- dispnea
- tachicardia
- pallore delle mucose
- morte in 24 ore per collasso cardiaco
Miocardite da Parvovirosi nel cane: forma subacuta (cuccioli maggiori di 8 settimane)
- abbattimento
- letargia
- ascite
- aumento di volume del fegato
- polso debole e filiforme
- tachicardia
- aritmie
Miocardite da Parvovirosi nel cane: forma cronica
- insufficienza cardiaca destra
- fibrosi miocardica (a 3 mesi)
Gastroenterite da Parvovirosi nel cane
La forma più comune della Parvovirosi è la gastroenterite. Il tempo di incubazione del Parvovirus è di 4-10 giorni. Tende a colpire i cani di età compresa fra le 2 settimane e qualche anno di vita, con particolare predilezione per i cuccioli. Durante i primi 3-4 giorni di infezione, i sintomi della Parvovirosi enterica del cane sono:
- abbattimento
- letargia
- anoressia
- vomito
24 ore dopo compaiono altri sintomi:
- diarrea liquida e emorragica, di colore grigio-giallo, di odore nauseabondo contenente pezzi di mucosa
- disidratazione
- febbre anche alta
- leucopenia
- CID
- sintomi neurologici da CID o da ipoglicemia
La forma iperacuta colpisce i cuccioli fra le 6 e le 10 settimane e provoca morte nell’arco di 24 ore. La forma acuta provoca morte in 2-3 giorni per collasso cardiocircolatorio. A complicare le cose ci si mettono le frequenti sovrinfezione batteriche secondarie (soprattutto da germi anaerobi e Gram-) e parassitosi (fra cui anche Giardia, Ascaridi e Coccidiosi) che conducono ancora più rapidamente a morte il paziente. Il tempo di guarigione è variabile: se il cane riesce a superare questi sintomi, minimo il recupero inizia ad avvenire in circa una settimana, ma ci vanno settimane prima di dichiarare il cane del tutto fuori pericolo.
Diagnosi della Parvovirosi nel cane
La diagnosi di Parvovirosi inizia dalla visita clinica: cuccioli con diarrea emorragica, vomito, rapida evoluzione e leucopenia sono fortemente indicativi di infezione da Parvovirus. Tuttavia bisogna eseguire dei test specifici per fare diagnosi differenziale da altre malattie che causano di questi sintomi:
- Cimurro
- Epatite infettiva
- Coronavirus
- Coccidiosi
Per la diagnosi possono essere fatti test Elisa rapidi sulle feci (attenzione ai falsi positivi in caso di precedente vaccinazioni con virus vivi attenuati): l’eliminazione del virus spesso inizia prima della comparsa dei sintomi e dura almeno 7-10 giorni. Altri test di ricerca diretta sono l’IF e la PCR. Esami indiretti, quindi ricerca di anticorpi, sono anche possibili (inclusa la sieroconversione). Considerate che gli anticorpi solitamente compaiono insieme ai sintomi.
Cura e terapia della Parvovirosi nel cane
Non esiste terapia per la Parvovirosi nel cane: è una malattia virale, per cui non c’è terapia specifica. La cura per la Parvovirosi è sintomatica: bisognerà contrastare la disidratazione (senza esagerare troppo con i fluidi perché si ha anche ipoalbuminemia: il rischio è quello di incorrere in edema polmonare), trattare le possibili sovrinfezioni batteriche secondarie (il che spiega perché si usano antibiotici anche se si tratta di una malattia virale: se non si curano le sovrinfezioni, il tasso di mortalità sale esponenzialmente), trattare sintomaticamente il vomito, la diarrea, correggere gli squilibri elettrolitici e fornire vitamine (soprattutto del gruppo B).
Importante tenere il cane in un posto tranquillo, asciutto, al caldo, pulito e lontano da fonti di stress.
Il vaccino della Parvovirosi nel cane
Visto che esiste un vaccino per la Parvovirosi, conviene attenersi al protocollo vaccinale stabilito dal vostro veterinario. Vista l’alta quantità di virus eliminato nell’ambiente e la sua resistenza ai comuni disinfettanti, conviene proteggere i nostri cani con il vaccino. Il primo vaccino viene, solitamente, somministrato dal veterinario ai 2 mesi di vita, con richiami mensili fino al quarto mese, per evitare interferenze con gli anticorpi materni. C’è una fase della vita del cucciolo, infatti, durante la quale gli anticorpi materni non bastano a proteggere il cane, ma sono in grado di interferire con il vaccino. Il richiamo del vaccino è annuale (le linee guida americane prevedono anche richiami triennali, ma testando annualmente il titolo anticorpale per essere sicuri che il singolo cane abbia il giusto livello protettivo di anticorpi).
Attenzione poi: alcune razze come il Doberman, il Rottweiler e il Pitbull tendono a rispondere di meno alla vaccinazione, producendo meno anticorpi.
Vale anche la pena di ricordare che cani guariti dall’infezione, devono, comunque, essere vaccinati. L’immunità a seguito di guarigione da malattia dura al massimo 20 mesi, poi gli anticorpi cominciano a diminuire, esponendo nuovamente il cane a un possibile contagio.
Come pulire gli ambienti in caso di Parvovirosi
Il Parvovirus è un virus molto resistente nell’ambiente: nelle feci, sul pavimento, sulle ciotole e anche sui vestiti può resistere per più di 5 mesi. Si è visto che riesce a resistere fino a 13 mesi a 25 gradi di temperatura ambientale. Inoltre è anche resistente alla maggior parte dei disinfettanti, al calore e all’acidità. Sali quaternari d’ammonio (utili, invece, nei confronti del Cimurro), fenolo e detergenti non sono utili con il Parvovirus. Si dimostra, invece, sensibile alla formalina, al propiolattone, alla NAOCl (ipoclorito di sodio, meglio noto come candeggina, varechina o amuchina, la versione più diluita).
L’uomo può essere contagiato dalla Parvovirosi?
No, la Parvovirosi non è contagiosa per l’uomo.
Foto: Pixabay