Si stava ammalando e non c’era nessun veterinario che potesse curarlo. Per fortuna degli angeli hanno incrociato il suo cammino. Ecco la sua storia
Dove viveva non c'erano veterinari in grado di curarlo; la storia di un cucciolo randagio di nome Eskom
Le sue immagini, così come la sua storia, hanno commosso il mondo intero. Eskom è un cucciolo randagio che viveva per le strade di De Doorns, una città nella provincia del Capo Occidentale del Sud Africa. Il povero cagnolino non ha mai ricevuto cure in tutta la sua vita. Anche la sua mamma viveva da tempo come una randagia e aveva già perso diversi cuccioli.
Purtroppo, in quel povero luogo non ci sono veterinari disposti a prendersi cura degli animali. Sono numerosi gli animali randagi che muoiono per le strade africane, senza cibo e senza cure.
Eskom stava male e più passavano i giorni, più la sua situazione peggiorava. Fortunatamente, la sua storia è arrivata all’attenzione della Sidewalk Specials. Si tratta di un’associazione che si occupa del salvataggio di cani bisognosi, abbandonati, maltrattati o finiti sulla lista per l’eutanasia.
L’organizzazione non ha una sede fisica, ma chiede aiuto ai cittadini e usa le loro case per tenere gli amici a quattro zampe in stallo, finché non trovano loro una famiglia. Si occupano anche della sterilizzazione, la principale arma contro gli abbandoni e il randagismo.
La Sidewalk Specials in aiuto di Eskom
Grazie all’intervento dei volontari di questa splendida organizzazione, Eskom è stato vaccinato e curato, attraverso la somministrazione di antibiotici e farmaci antiparassitari. Anche la sua mamma ha ricevuto tutte le cure di cui aveva bisogno.
I soccorritori si sono occupati della sterilizzazione della cagnolina, in modo che non avrà altre cucciolate.
Dopo soli tre mesi, Eskom è tornato a stare bene e adesso, insieme alla sua mamma, potrà vivere una vita felice e in salute!
Ancora una volta vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno salvato mamma e cucciolo. I volontari sono in ogni parte del mondo, ma spesso le persone sottovalutano l’importanza del loro lavoro. Ma noi no e non smetteremo mai di ringraziarli.