Torino: prete non fa entrare il cane in chiesa, per salutare il suo padrone
Sacerdote non fa entrare in chiesa il cane, che piange al funerale del padrone a Torino
La vicenda che si è verificata due giorni fa a Torino, ha lasciato tanta indignazione nella maggior parte degli italiani. Guardate la foto di seguito, di un cane fuori la chiesa, a cui è stato impedito di dire addio, per l’ultima volta, al suo amato padrone, che è morto e con cui lui aveva sempre condiviso tutto.
A raccontare la vicenda è stato il vicino di casa dell’uomo, Mathias Franco Gilardi. Il cane è un labrador marrone di nome Pavel e due mattine fa, nella chiesa Pier Giorgio Frassati, a Torino, è stato celebrato il funerale del suo padrone.
“I cani possono entrare in Chiesa in casi eccezionali come funerali di persone anziane molto legate al proprio amico a 4 zampe? Secondo una parrocchia di Torino zona borgata Frassati evidentemente no. E così, stamattina, questo simpatico ed educato Labrador che si chiama Pavel è rimasto fuori dalla parrocchia piangendo e ululando per un ora al funerale del suo padrone, mio vicino di casa”.
Molti presenti hanno raccontato che più volte la famiglia ha cercato di convincere i tre preti presenti, di far entrare Pavel, ottenendo sempre la stessa risposta: “il cane qui non entra”.
Non solo, lo hanno fatto indietreggiare fino fuori la porta. Non gli hanno permesso di rimanere nemmeno all’inizio.
Per tutta la funzione, il povero cane piangeva ed ululava, consapevole che li dentro ci fosse il suo amato padrone, che non poteva salutare e che non avrebbe mai più rivisto.
La famiglia dell’uomo, è rimasta così delusa dal comportamento dei sacerdoti, che ha deciso di non dare loro la busta. Hanno dichiarato di voler consegnare i soldi al canile del posto. La vicenda è stata anche riportata sul giornale La Stampa:
I parenti di Giorgio, l’uomo che è venuto a mancare all’età di 84 anni, hanno raccontato che il prete, alla loro richiesta, ha chiaramente risposto: “le regole sono chiare, non si possono portare animali nella chiesa. Lo sapeva anche San Francesco”.
Moltissime persone non hanno partecipato al funerale, perché indignati da quelle parole e perché hanno preferito rimanere fuori, a consolare il povero Pavel.
“Non esiste una legge del genere. Ha usato questa cosa per giustificare una decisione personale. Pavel è un cane dolce ed anziano e non avrebbe dato fastidio a nessuno, tutti erano d’accordo. La casa di Dio, dovrebbe essere la casa di tutti”.