Trovato un nido di tartaruga tra gli ombrelloni e le sdraio della spiaggia di Porto Cesareo
L'AMP intervenuta sulla spiaggia di Porto Cesareo, dopo l'avvistamento di un nido di tartaruga: le uova ora verranno protette e monitorate
Trovato un nido di tartaruga marina tra gli ombrelloni. L’immagine è stata diffusa sui social network e raffigura la spiaggia che si trova tra due stabilimenti balneari di Porto Cesareo (Lecce). È stato il personale di uno dei lidi, all’apertura al mattino, a scoprire il magnifico nido.
Sono stati subito allarmati l’Ufficio marittimo del posto e gli operatori dell’Area Marina Portetta Porto Cesareo (AMP). La priorità in quel momento, è stata mettere il nido al sicuro. Il punto si trova in una spiaggia libera tra due lidi e la gente, in modo inconsapevole ed accidentale, avrebbe potuto distruggerlo.
Gli esperti hanno lanciato diversi appelli, per sollecitare la gente a segnalare i nidi di tartarughe. Come si vede dall’immagine, il nido è stato ben cerchiato tra gli ombrelloni e ora verrà monitorato e protetto fino alla schiusa. Verranno installate telecamere fisse sulla nidificazione.
Cosa fare e come intervenire davanti ad un nido di tartaruga?
La cosa più importante, se ci si ritrova a vedere una tartaruga sulla spiaggia, nel momento della nidificazione, è lasciarla stare. Non bisogna disturbarla, bisogna mantenere una notevole distanza e non bisogna scattare fotografie con il flash.
Bisogna contattare, immediatamente, il personale delle organizzazioni che si occupano della protezione degli animali marittimi.
Una tartaruga sceglie con cura il punto per il nido. La schiusa avviene dopo 50/60 giorni dalla nidificazione. Le uova vanno tenute sotto controllo fino a quel giorno. A ciò provvederanno dei volontari.
Una volta nate, le tartarughine cercheranno di raggiungere il mare. Molte volte vengono aiutate, soprattutto se la schiusa avviene di notte. Attenzione, è molto importante non disorientarle.
Di seguito, un video di una schiusa di uova di tartaruga:
“Non possiamo dire che le tartarughe siano tornate a nidificare a Porto Cesareo, ma certamente l’impegno e la competenza dell’AMP e della Capitaneria di Porto Locale, consentiranno la tutela del nido e la schiusa”, ha dichiarato l’AMP di Porto Cesareo.