Volontari prendono l’ultimo trasportino nella casa e scoprono che dentro c’era qualcosa
La storia di una gattina chiamata Tagalong: era chiusa in un trasportino ed era in gravi condizioni
La storia di Tagalong, una dolce gattina, è molto drammatica ed ha spezzato i cuori di migliaia di persone. I volontari quando l’hanno trovata era in condizioni disperate e riuscire a trovare la casa per lei, è stato un lavoro davvero difficile. Il tutto ora si è concluso nel migliore dei modi.
Adesso ha trovato un amico umano disposto a donarle tutto l’amore e le cure di cui ha bisogno.
Il tutto è iniziato diverso tempo fa. I ragazzi di Clear The Shelders hanno ricevuto una segnalazione sulle condizioni in cui vivevano alcuni gatti in un’abitazione. Avevano bisogno di cure ed aiuto in fretta.
Nel momento in cui i volontari sono arrivati in quella casa, si sono trovati davanti ad alcune scene drammatiche. I piccoli a quattro zampe erano chiusi in alcune gabbie, erano magri e disidratati. Quelli che dovevano essere i loro amici umani, non si sono mai occupati di loro.
Ovviamente nell’abitazione sono arrivate anche le forze dell’ordine, che hanno arrestato subito quelle persone, con l’accusa di maltrattamenti e crudeltà nei confronti degli animali.
Nel momento in cui i volontari stavano andando via, hanno visto un ultimo trasportino. Inizialmente credevano che fosse vuoto, però appena lo hanno preso, si sono resi conto che all’interno c’era qualcosa di strano. È proprio a quel punto che hanno trovato la piccola Tagalong.
La grave situazione di Tagalong
I ragazzi l’hanno presa subito tra le braccia e sin da subito si sono resi conto della sua grave situazione. La gattina era magra e la sua pelliccia era completamente rovinata, a causa di tutto quel tempo senza cure ed attenzioni.
Tagalong nonostante tutto, era molto buona e gentile. Infatti quando i ragazzi l’hanno presa in braccio ha iniziato subito a fare le fusa. Dal medico, hanno scoperto che era molto malata e che per riuscire a riprendersi, aveva bisogno di diversi trattamenti.
I volontari hanno chiesto ad una persona che già conoscevano di prenderla in affidamento e quest’ultima ha accettato immediatamente. Non volevano lasciarla sola e il loro desiderio era proprio che si riprendesse circondata dall’amore e dall’affetto di un amico umano.