“Abbiamo capito che era lì perché il suo cellulare squillava” lo strazio dei genitori di Clelia, morta nel vano ascensore dopo una caduta di 4 piani
Clelia Ditano, probabilmente, era rientrata in casa per lasciare alcune cose e stava scendendo di nuovo.
Una tragedia ha colpito la comunità di Fasano. La morte di Clelia Ditano ha gettato nella tristezza tantissime persone che oggi hanno saputo, letto o, peggio, vissuto questp dramma. Clelia era una giovane donna di 25 anni, la sua terribile fine è avvenuta oggi, lunedì 1 luglio.
Clelia Ditano è precipitata per quattro piani nel vano ascensore di un condominio. Come è potuto accadere un simile dramma? Dopo la caduta, l’allarme è stato dato dai genitori, preoccupati proprio perché la figlia non era rientrata a casa. I carabinieri di Fasano stanno indagando sulla possibilità che l’incidente sia avvenuto addirittura durante la notte.
La tragedia si è verificata in un edificio di Arca Nord Salento, situato in via Piave. La giovane si trovava al quarto piano e, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe chiamato l’ascensore. Aprendo la porta, ha trovato il vuoto davanti a sé, una volta incamminatasi, però, era troppo tardi. Clelia Ditano, a quel punto, è caduta fino a schiantarsi sul tetto della cabina dell’ascensore, ferma al primo piano.
La ragazza probabilmente era rientrata in casa per lasciare alcune cose e stava scendendo di nuovo, forse per recuperare qualcosa di dimenticato. In quel momento è avvenuto l’orribile incidente. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per ore per recuperare il corpo, con il supporto del personale dello Spesal.
Il padre di Clelia, Giuseppe Ditano, ha aspettato per ore davanti al palazzo insieme alla moglie, e ha condiviso alcune parole sulla povera figlia deceduta con i giornalisti. “Era una ragazza solare, con tanti sogni, come prendere la patente e diventare autonoma, e magari sposarsi. Ora quei sogni sono spezzati.” Pare, comunque, che l’ascensore non abbia mai dato problemi in passato. Il racconto da brivido poco prima della tragica scoperta.
Questa mattina, vedendo che non era in casa, abbiamo provato a chiamare il suo cellulare e abbiamo capito che era nel vano ascensore. Ho subito intuito che era successo qualcosa e abbiamo dato l’allarme.
Clelia lavorava in vari B&B della zona e si occupava delle pulizie di questi. Era molto amata dalla comunità e amava ballare e divertirsi in discoteca, come mostrano le numerose storie sul suo profilo Instagram. I social sono stati inondati di messaggi di affetto e dolore da amici e conoscenti.