“Acquistate in blocco” Andrea Prospero, emergono dettagli inquietanti su una sua possibile doppia vita: cosa hanno scoperto gli inquirenti
Le indagini sulla morte di Andrea Prospero si complicano: il computer danneggiato e la scoperta di telefoni e sim card suggeriscono una possibile vita segreta legata ad attività illecite.
La ricerca della verità sulla morte di Andrea Prospero si complica ulteriormente a causa dello stato del suo computer, ritenuto inutilizzabile per le indagini. Il dispositivo, rinvenuto chiuso sotto il corpo del giovane studente di Lanciano, è stato danneggiato dai liquidi biologici. Andrea, iscritto al primo anno di Informatica, aveva preso in affitto un piccolo appartamento in via del Prospetto, nonostante avesse già una stanza nello studentato di via Bontempi, situato a soli 150 metri di distanza. Il suo corpo è stato scoperto dopo cinque giorni dalla sua scomparsa in quel monolocale segreto.
![](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2025/02/nnnnn-1-1.jpg)
Le indagini sul computer e i dispositivi mobili
I dati presenti nel computer di Andrea sono ormai compromessi, costringendo gli investigatori a concentrarsi su altri dispositivi. Sono stati trovati quattro telefoni nella stanza, oltre al cellulare personale del giovane, rinvenuto privo di scheda SIM. Le verifiche su questi dispositivi inizieranno lunedì, con la speranza di reperire informazioni utili per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Andrea e scoprire eventuali dettagli sulla sua vita privata, che potrebbe rivelare una possibile “doppia vita”.
Ipotesi di attività illecite
Tra le piste investigative c’è quella di un possibile coinvolgimento di Andrea in attività illecite online, come truffe legate all’uso di carte di credito rubate, noto come carding, o investimenti in criptovalute. Gli inquirenti sospettano che il giovane possa essere stato coinvolto in un giro pericoloso che lo ha portato a consumare benzodiazepine e oppiacei in quantità tali da farlo stordire, o addirittura a compiere un gesto estremo. Il risultato dell’esame tossicologico, previsto nei prossimi giorni, sarà determinante per chiarire questo aspetto.
La carta di credito e i pagamenti sospetti
Un elemento di particolare interesse è la carta di credito trovata nel water del monolocale. Il proprietario della carta, un giovane ligure, è stato interrogato dagli inquirenti, ma le sue dichiarazioni non sono state divulgate. Inoltre, l’agenzia immobiliare che ha affittato l’appartamento ha fornito informazioni riguardanti il pagamento della prima tranche di mille euro, avvenuto tramite canali non ancora chiari, poiché non risultano transazioni sui conti di Andrea. Questi dettagli alimentano ulteriormente i sospetti sulle circostanze che hanno condotto alla sua morte.
Il mistero delle sim card e delle identità sconosciute
Un ulteriore elemento inquietante è rappresentato da una scatola contenente numerose schede SIM trovata nella stanza di Andrea. Gli investigatori ritengono che qualsiasi attività il giovane potesse svolgere non sia iniziata a Perugia, ma potrebbe risalire già a Lanciano. Il padre di Andrea, Michele, esprime incredulità riguardo alla rapidità con cui suo figlio possa essere entrato in contatto con elementi criminali. La famiglia, assistita dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli, continua a rifiutare l’ipotesi del suicidio e chiede chiarezza su perché Andrea possedesse così tante sim card, cinque telefoni e persino un’altra carta di credito intestata a un’identità sconosciuta.
Domande senza risposta
Un interrogativo rimane particolarmente pressante: perché Andrea ha deciso di affidare il suo portafoglio alla sorella gemella Anna, evitando di lasciarlo nella sua stanza nello studentato? Questa scelta solleva ulteriori interrogativi sullo stato mentale del giovane e sulle sue motivazioni. Le indagini continuano, e la verità sulla sua morte può ancora riservare sorprese.