Adam Walker, stella della Rugby League, si è tolto la vita
Anni di ansie, depressione ed uso di sostanze stupefacenti, alla fine hanno portato Adam Walker a compiere il più estremo dei gesti
Un episodio molto spiacevole si è verificato nel mondo dello sport scozzese in queste ore. I maggiori quotidiani e siti sportivi e di news, hanno infatti divulgato la notizia della prematura ed improvvisa scomparsa di Adam Walker. Il campione di Rugby Leauge, una versione del rugby con 13 giocatori per squadra, si è tolto la vita a soli 31 anni.
È delle ultime ore la notizia della scomparsa di Giampiero Ventrone, storico preparatore atletico della Juventus di Lippi campionessa d’Europa nel 1996. Una leucemia fulminante lo ha portato via a soli 62 anni.
Ma non è l’unica notizia triste che ha sconvolto il mondo dello sport in queste ore. I maggiori quotidiani e siti scozzesi e del resto del mondo hanno infatti riportato la notizia della prematura ed improvvisa scomparsa di Adam Walker, ex campione di Rugby League, una versione del rugby con 13 giocatori per squadra, particolarmente diffuso in Australia.
Stando a quanto riportato, il 31enne si sarebbe tolto la vita e a spingerlo in questa triste direzione, anni di depressione e abusi di sostanze.
I problemi di Adam Walker
La carriera sportiva di Adam Walker nella Rugby League era iniziata come qualunque atleta sognerebbe. Con la nazionale scozzese aveva disputato anche i mondiali del 2013 e gli europei del 2014.
Poi nel 2017 il tracollo, quando nei controlli anti doping risultò positivo alla cocaina e fu condannato a due anni di squalifica.
Al termine della squalifica tornò a giocare, senza mai raggiungere gli altissimi livelli che aveva conosciuto prima.
Di quel periodo buio, fatto di ansia, depressione e uso di droghe, aveva parlato in diverse occasioni.
Facevo uso di cocaina. Ero solo, in una spirale discendente. Nella mia vita stavano succedendo molte cose, ma non ne ho parlato con nessuno e ho cercato invece di aggiustarle da solo, ma questo ha solo peggiorato tutto.
Nonostante tutto, aveva cercato di reagire e rialzarsi. Aveva definito quella squalifica come una cosa positiva, perché grazie ad essa aveva capito molte cose.
Sono contento mi sia successo perché mi ha fatto capire quanti problemi avessi e se non mi fossi fermato avrei peggiorato le cose ancora di più.
Ultimamente sembrava aver trovato un suo equilibrio ed era anche tornato a giocare, ma alla fine la sua storia ha avuto purtroppo il più triste degli epiloghi.