Alessandra Matteuzzi: emerso un messaggio della madre di Giovanni Padovani
I messaggi della madre di Giovanni Padovani e la testimonianza in aula, commentata anche dal legale della parte civile
Emersi nuovi dettagli durante il processo di Alessandra Matteuzzi, la donna 56enne morta per mano del suo ex fidanzato Giovanni Padovani. La prima udienza si è tenuta lo scorso 2 ottobre.
Tra i testimoni, è stata ascoltata in aula la madre del calciatore 27enne, che ha raccontato quale fosse il rapporto tra i due e la sofferenza di suo figlio, ossessionato da Alessandra Matteuzzi. La donna ha provato a difendere Giovanni Padovani, spiegando che suo figlio avrebbe anche provato a togliersi la vita, perché le cose con la 56enne non andavano più bene. Lei provava a mettere pace, cercando di far ragionare entrambi. Chiedeva ad Alessandra di essere più matura di Giovanni, vista la differenza d’età.
Tuttavia, sarebbe emerso un messaggio che la stessa madre avrebbe mandato a suo figlio, diffuso dalla testata giornalistica Repubblica.
Ormai devi chiudere con questa qui, spero ti dia la tua roba. Tu stai calmo, non la chiamare adesso. Casomai aspetta che ti richiami lei, non lo so. Però te non la chiamare. Ma proprio questa dovevi incontrare? Questa è il diavolo in persona, pensa che ci ha comprato, con le vestagliette a tua nonna, le camicette a me e i vestitini a te. Hai ragione, Giovanni.
Queste le parole che la madre di Giovanni Padovani avrebbe inviato a suo figlio, un mese prima del delitto.
Le parole della madre di Giovanni Padovani in aula
In aula la donna ha raccontato del rapporto tra i due e di come Giovanni la pregasse, ogni volta, di indagare su dove fosse Alessandra e di chiamarla per cercare di capire i rumori intorno a lei.
Alessandra mi diceva che aveva paura, che non voleva morire. Ma era un contesto particolare, di alti e bassi della loro storia d’amore, basata su una forte attrazione reciproca, ma da parte di due mondi incompatibili. Era impensabile per me che sarebbe finita così. Giovanni non è quella persona. Io gli dicevo di lasciar perdere. Non trovava più pace dopo che si sono lasciati.
Quanto accaduto in aula, è stato commentato anche dall’avvocato della parte civile. Petroncini ha spiegato che sono stati letti tutti i messaggi di Alessandra inviati alla donna, nei quali le diceva di avere paura, le chiedeva di aiutare suo figlio, perché non voleva che succedesse qualcosa di brutto.
È emerso che la madre dell’imputato quando riceveva un messaggio da Alessandra, lo inoltrava direttamente al figlio. Quindi umana comprensione ma anche molta serietà nel valutare i fatti.