Alessandro Carletti morto per una brutta malattia a soli 51 anni
Alessandro Carletti era famoso per essere il bassista dei DNA, la cover band italiana dei Pink Floyd: il commosso addio degli amici
Una Pasqua amara per gli amanti della musica, in particolare del rock e delle melodie uniche dei Pink Floyd. Alessandro Carletti, storico bassista dei DNA, la cover band italiana del famoso gruppo britannico, si è spento a soli 51 anni dolo aver lottato a lungo con una brutta malattia che alla fine non gli ha lasciato scampo. A dare il triste annuncio ci hanno pensato i suoi amici e colleghi del gruppo.
Una passione per la musica, quella di Alessandro, talmente forte che veniva da lui trasmessa anche ai tantissimi fan che seguivano lui e la sua band con profondo amore.
In passato Alessandro Carletti aveva fatto parte anche di altre tribute band, come i Live Killer (tributo ai Queen) e i PetePhil (tributo a Peter Gabriel e Phil Collins).
Ma è senza dubbio con la cover band dei Pink Floyd che ha raggiunto il successo maggiore. DNA, questo il nome del gruppo.
Alessandro Carletti negli ultimi anni ha dovuto mettere da parte tutto, il suo amore per la musica e anche il lavoro da programmatore alla TeamSystem di Pesaro, per via della brutta malattia che lo ha colpito e con la quale ha dovuto lottare.
Nonostante il suo coraggio e la sua voglia di vivere, alla fine si è dovuto arrendere lo scorso 17 aprile, proprio nel giorno di Pasqua. I solenni funerali si sono poi svolti martedì 19 aprile nella Chiesa Sant’Andrea Apostolo di Castelferretti.
Il commovente addio ad Alessandro Carletti
Decine di messaggi apparsi sui social dopo la notizia della morte del musicista. A colpire particolarmente, quello scritto e pubblicato dai suoi amici e compagni di avventura nel magico mondo della musica.
Paolo Fiorini, Gianni Zitti, David Mancinelli, Marco Mannini, Daniela Canova, Nunzia Senigagliesi e Robertino Riminucci, ovvero i componenti del gruppo con cui girava l’Italia per suonare, hanno scritto:
Quando un amico ci lascia, restano le immagini, i suoni, le parole, i gesti di quello che con lui abbiamo condiviso. In parte, in minima parte, alleviano il dolore che ci paralizza, ci mozza il respiro.
Un musicista, ma anche un comandante capace di organizzare operazioni molto più grandi di noi con sicurezza e tenacia che hanno regalato a noi tutti ricordi indelebili. Ci uniamo al cordoglio della famiglia e di tutti i suoi amici. Alessandro era uno di noi, è uno di noi, sarà sempre uno di noi. Ciao Ale!