Alessia Angeloni, mamma del piccolo Tommaso, distrutta da dolore
Dolore e rabbia, sono queste le emozioni che pervadono in questi giorni Alessia Angeloni, la mamma del piccolo Tommaso morto a L'Aquila
Dal primo pomeriggio dello scorso 18 maggio, la vita di Alessia Angeloni e di suo marito Patrizio D’Agostino non è più la stessa e mai più lo sarà. Un’auto sfrenata ha sfondato il cancello dell’asilo Primo Maggio a L’Aquila ed ha travolto i bambini che stavano giocando, uccidendo il loro piccolo Tommaso, loro unico figlio.
Un dolore senza confini, quello che pervade da ormai tre giorni una famiglia di L’Aquila. Un attimo di distrazione di una donna e del suo figlio di 12 anni, è costato la vita al piccolo Tommaso D’Agostino, di soli 4 anni.
La donna di 38 anni era scesa dall’auto per entrare nell’asilo a prendere le due due gemelline, lasciando in macchina il fratellino maggiore. Non è ancora chiaro per quale motivo, ma la vettura si è sfrenata ed ha iniziato la sua folle corsa che si è interrotta nel cortile dell’asilo stesso.
Sei i bambini schiacciati e uno di loro, il piccolo Tommaso appunto, non ce l’ha fatta.
A parlare, per la prima volta dopo la tragedia, è stata Alessia Angeloni, mamma della piccola vittima. Parole di estremo dolore le sue, ma anche di rabbia verso la caccia alla notizia che si sta verificando in questi giorni.
Le parole di Alessia Angeloni
Inizialmente si era diffusa una voce riguardo al matrimonio in Comune tra Alessia e Patrizio, i genitori del bimbo, che doveva verificarsi nella giornata di ieri.
La voce però è stata smentita dalla stessa mamma di Tommaso, che ha spiegato che ovviamente non si celebrerà nemmeno quello in chiesa che era previsto per il 3 luglio prossimo.
Poi la donna, devastata dal dolore, ha parlato della caccia alla notizia che si sta verificando in questi giorni, dimostrando il suo disappunto e la sua rabbia a riguardo.
È un dolore privato, sovrumano e al di sopra di ogni sopportazione. Vogliamo viverlo per conto nostro con le persone che ci voglio no bene. Invece ci troviamo esposti. Quello che stanno facendo è osceno.
Poi prosegue spiegando che ciò di cui hanno bisogno adesso è di elaborare e di rendersi conto di quanto accaduto.
Abbiamo bisogno di silenzio intorno a noi. Chiedo a tutti di lasciarci in pace.