Alessia Pifferi ha cercato di dare la colpa al compagno: cosa ha raccontato sull’uomo e Diana durante il processo
Le parole di Alessia Pifferi durante il processo sul compagno di Leffe e sul motivo per il quale non si è fatta accompagnare a casa
Ha parlato per la prima volta in Tribunale, Alessia Pifferi ha dato la colpa al compagno, spiegando il motivo per il quale non sarebbe tornata da Diana nemmeno il giorno che con l’uomo si era recata a Milano, perché lui doveva sbrigare delle questioni lavorative.
Durate l’interrogatorio svolto dalla Corte D’Assise di Milano, Alessia Pifferi si è descritta come una “madre modello” che accudiva la sua bambina. Ha raccontato di averla lasciata da sola per sei giorni, perché era certa che quel biberon di latte le bastasse.
Volevo tornare dalla bambina, ma avevo paura della reazione del mio compagno. Lui diceva che non era il mio tassista. Avevo paura di parlare con lui, era parecchio aggressivo nel verbale. Una volta ha anche cercato di sbattermi contro a un vetro in una discussione.
Quel giorno avevano litigato e non gli avrebbe chiesto di riportarla a casa, perché aveva paura della sua reazione. È così che Alessia Pifferi si è giustificata davanti al pm, chiedendo di non essere sgridata. Ha ammesso di aver lasciato Diana da sola anche altre volte, sempre con due biberon e due bottigliette d’acqua. Sapeva bene che forse non sarebbe riuscita a bere da sola, ma pensava che il latte le bastasse.
Un interrogatorio che ha lasciato moltissime persone senza parole. La Pifferi si è descritta come una ragazza madre che, nonostante le difficoltà, accudiva la sua bambina e chiamava perfino l’ospedale quando stava male. Ha raccontato di non sapere tutt’oggi, chi sia il padre. Si prostituiva nella stanza accanto a quella della piccola Diana.
Avevo bisogno di soldi per pagare un giro in limousine al mio compagno. Così ho chiesto ad un uomo che viveva sotto di me se conosceva persone che volevano farlo a pagamento. L’ho fatto anche con lui. Diana era in camera nel lettino, ma la porta era chiusa.
Lo stesso motivo per il quale ha inventato la festa di battesimo per sua figlia, ottenere i soldi per regalare quell’esperienza in limousine al suo uomo. Quello stesso uomo a cui ha dato la colpa durante l’interrogatorio.