Alessia Pifferi: il compagno di Leffe ha raccontato del giorno della nascita della piccola Diana
Diana è nata prematura, nell'abitazione del compagno di Alessia Pifferi: il racconto dell'uomo 58enne di Leffe davanti agli inquirenti
Durante l’interrogatorio, il 58enne di Leffe, compagno di Alessia Pifferi, ha raccontato agli inquirenti anche del giorno della nascita della piccola Diana e quello che è accaduto in seguito.
L’uomo, anche lui vittima delle menzogne della 37enne, ha spiegato di essere sempre stato all’oscuro della gravidanza. Aveva avuto dei sospetti, vista l’assenza di ciclo e il fatto che la compagna stava ingrassando sempre di più, ma la Pifferi aveva sempre negato di essere incinta. Questo fino al giorno del parto, quando ormai non poteva più coprire la cosa. La piccola Diana è nata prematura, in modo inaspettato, a sette mesi di gestazione, nel bagno dell’abitazione dell’uomo 58enne.
Il racconto del compagno di Alessia Pifferi
La piccola Diana è nata prematura in casa mia , nel gennaio del 2021. Dopo il parto, è stata ricoverata per due mesi all’ospedale di Bergamo. Ci siamo conosciuti su un sito di incontri e tra alti e bassi, la frequentazione è diventata una relazione vera e propria da agosto 2020.
L’uomo ha poi raccontato che la stessa Alessia gli aveva detto di non sapere di essere incinta e di non sapere chi fosse il padre della bambina.
Veniva a trovarmi a Leffe, non portava mai con sé la bambina. Mi diceva che rimaneva con la sorella o la baby-sitter.
Il 58enne credeva che Diana fosse al sicuro e che la sua compagna andava da lui da sola per “respirare un po’”. Questo è ciò che la Pifferi gli diceva. Ma erano tutte menzogne, la bambina era costretta a stare a casa da sola per interi week-end, con un solo biberon di latte in quel lettino da campeggio, che era diventato la sua prigione. L’ultima volta, la lontananza di Alessia si è prolungata fino a sei giorni, l’uomo credeva che l’avesse lasciata al mare con la sorella.
Diana non è riuscita a sopravvivere, è morta di stenti, da sola e impaurita. Nessuno ha sentito il suo pianto.
Alessia è venuta da me giovedì 14 luglio, mi ha detto che sarebbe andata via lunedì e che la bambina era insieme alla sorella che l’aveva portata al mare.
Quando è tornata a casa ed ha trovato la figlia priva di vita, la donna di 37 anni ha subito preso il telefono ed ha chiamato il compagno per informarlo della tragedia. Inizialmente, l’uomo non riusciva a capire:
Mi ha chiamato Alessia, un paio di ore dopo aver lasciato casa mia, e mi ha detto che la bambina era morta e che qualcuno era entrato in casa . Poi mi ha passato la sua vicina di casa che mi ha confermato che era tutto vero.
Poco dopo, è emersa tutta la terribile verità.