Alessia Pifferi: il quadro emerso dalle chat sul suo cellulare
Le conversazioni sul cellulare di Alessia Pifferi mostrano una donna lucida e ben consapevole delle sue scelte: "Voleva essere libera"
Quanto emerso dalle chat del cellulare di Alessia Pifferi, aiuta a chiudere il quadro di una donna che cercava una vita ben diversa da quella che aveva. Una donna che voleva essere libera e trovare l’uomo che la rendeva felice, una donna con una figlia che per lei era solo un peso.
Chi conosce Alessia Pifferi, oggi la descrive come una madre che non si è mai curata della piccola Diana e che pensava soltanto a trovare una di quelle vite che si vedono soltanto in televisione.
Era rinata dalla separazione di suo marito o almeno era così che si sentiva. Francesco viveva con Alessia Pifferi a Ponte Lambro, conducevano una vita semplice, una vita che alla fine non accontentava più la 37enne.
Si sono separati e Alessia Pifferi ha iniziato a dimagrire e a vestirsi elegante, alla ricerca dell’uomo giusto. Ha avuto diverse relazioni, ma non erano quelle giuste. Da uno di questi rapporti, è nata la piccola Diana, quel peso che lei non ha mai voluto.
Alla fine, arriva l’uomo 58enne di Leffe, colui che sembra perfetto. Ed è proprio per stare con il compagno, che la madre decide di partire per sei giorni e lasciare la piccola Diana a casa da sola. La bambina è morta di stenti.
Dalle conversazioni sul suo cellulare, gli inquirenti hanno parlato di una donna lucida, ben consapevole delle sue decisioni.
Appare lucidissima nei suoi comportamenti, anche in quelli precedenti alla morte della piccola Diana. Alessia sceglie cosa fare, sceglie le persone da frequentare, sceglie di rischiare lasciando sola Diana per costruirsi un futuro, suo personale prima di tutto e sopra tutto. Le chat raccontano tanto della personalità della donna e del mondo in cui lei pensava, immaginava, di poter vivere. Anche a scapito della bambina.
Le prime parole di Alessia Pifferi
Non è l’unico dettaglio che ha portato le forze dell’ordine a pensare che Alessia Pifferi non soffra di alcun problema psicologico. Al momento dell’arresto, la donna 37enne ha detto agli inquirenti: “Sapevo che poteva finire così”. Sapeva che al suo rientro, avrebbe potuto trovare Diana morta: “Ho sperato che quello che le avevo lasciato le bastasse”.
Fondamentali saranno adesso i risultati degli esami sulle tracce di latte rinvenute nel biberon. Se dovesse risultare che Alessia Pifferi ha sedato la piccola Diana, per non far sentire il suo pianto ai vicini, verrà accusata anche di premeditazione.