Alessio Quaini muore a soli 13 anni durante una gita scolastica: chiesti 8 mesi per l’insegnate
Chiesti 8 mesi di reclusione per l'insegnante di Alessio Quaini. Il 13enne è morto dopo una gita scolastica al municipio di Villanuova
Il caso del piccolo Alessio Quaini risale al 2014 e il processo è quasi giunto al termine. Il 13enne è stato colpito da un arresto cardiaco durante una gita scolastica al municipio di Villanuova sul Clisi, dopo aver affrontato diverse rampe di scale.
Il giovane studente era affetto da una rara miocardiopatia congenita. La stessa condizione che aveva spezzato la vita anche del fratello gemello, quando avevano soltanto 3 anni.
Secondo l’accusa, che punta il dito contro l’insegnante, Alessio Quaini, vista la sua condizione, non avrebbe dovuto prendere le scale. Se avesse preso l’ascensore ed evitato la grande fatica, forse non sarebbe stato colpito dalla crisi cardiaca e oggi sarebbe ancora vivo. Per questo motivo, il pm Carlo Pappalardo, durante l’udienza, ha chiesto 8 mesi di reclusione per la professoressa.
Alessio Quaini: la tesi dell’accusa e quella della difesa
Gli avvocati della famiglia hanno dichiarato che l’insegnate era ben consapevole delle condizioni di salute dello studente 13enne e avrebbe dovuto tutelare la sua condizione. Alessio non poteva salire quattro rampe di scale e per lui, quell’immenso sforzo, sarebbe stato la causa del malessere, che ha poi portato al suo prematuro decesso.
La difesa, invece, chiede che la professoressa venga liberata da ogni accusa, poiché non esistono prove di una sua colpevolezza. Secondo l’insegnate, i genitori di Alessio avevano dato l’autorizzazione alla scuola di far fare al figlio le scale. Era già accaduto in altre gite e lo studente di terza media aveva preso le scale insieme ai compagni, senza alcuna conseguenza per la sua salute.
Non solo, la difesa ha fatto presente che, nel 2014, non venne disposta l’autopsia sul corpo senza vita di Alessio. E quindi nessuna prova certa che lo sforzo delle scale abbia effettivamente portato al suo decesso.
Il Gip ha rinviato l’udienza al prossimo 28 settembre, in attesa della sentenza definitiva.