Alex Zanardi trasferito dall’ospedale San Raffaele di Milano a Padova: “Condizioni di stabilità”
Lo comunica la struttura meneghina
In quali condizioni versa attualmente Alex Zanardi? L’icona dello sport azzurro, coinvolto in un grave incidente in handbike lo scorso 19 giugno (che lo ha costretto a sottoporsi a ben cinque operazioni alla testa) ha lasciato l’ospedale San Raffaele di Milano, presso cui era in cura dal 24 luglio, ed è stato trasferito all’ospedale di Padova.
Alex Zanardi è stabile
Il nosocomio del capoluogo lombardo ha comunicato che l’atleta ha raggiunto condizioni di stabilità tali da permettere il passaggio nella struttura veneta.
Più vicino a casa
Dunque, Alex Zanardi lascia l’ospedale San Raffaele di Milano e approda nel nosocomio patavino. L’annuncio è giunto dalla struttura della città lombarda che ne ha approfittato per fornire un aggiornamento sullo stato di salute dell’ex pilota. Secondo quanto si apprende, Zanardi ha raggiunto una condizione neurologica e fisica di complessiva stabilità che ha reso possibile il trasferimento ad un’altra struttura ospedaliera.
L’ospedale di Padova è munito di ogni attrezzatura e specialità clinica necessaria per curare al meglio Alex Zanardi, senza poi dimenticare che è più vicino al suo domicilio familiare. Di conseguenza, i parenti, gli amici e, in generale, gli affetti più cari del classe 1966 avranno ancor più modo di fargli sentire tutto il proprio sostegno.
Crescono le speranze
Insomma, siamo lieti di registrare notizie positive per Zanardi. Le condizioni del 54enne sono stabili. Un risultato incoraggiante che alimenta le speranze. Nella nota dell’ospedale San Raffaele si parla pure del percorso compiuto dallo sportivo nel corso degli ultimi due mesi.
Alex Zanardi: una lunga battaglia
Giunto presso la struttura meneghina in data 24 luglio, in condizioni di grave instabilità sistemica e neurologica, Alex Zanardi ha affrontato inizialmente un periodo di rianimazione intensiva, dopodiché si è sottoposto a una trafila chirurgica, anzitutto per risolvere le tardive complicanze correlate al trauma primitivo e poi per la ricostruzione cranica e facciale. Negli ultimi due mesi, ha avuto pure modo di intraprendere un percorso riabilitativo fisico e cognitivo.