“Amore di mamma, adesso…” Manuela Petrangeli uccisa in strada dall’ex, le ultime parole della donna al figlio: lo straziante racconto dei testimoni
Manuela Petrangeli è stata uccisa dall'ex compagno: era al telefono con il figlio mentre è stata aggredita
L’ennesimo femminicidio ha strappato alla vita una donna che si trovava per strada perché stava andando a prendere il figlio. Questa è la storia di Manuela Petrangeli, una donna uccisa dall’ex compagno a colpi di fucile.
Ecco che cosa è successo.
Manuela Petrangeli uccisa per strada dall’ex compagno
L’ennesima donna è stata uccisa a Roma a causa della fine di una storia d’amore che molto probabilmente il suo compagno non è stato disposto ad accettare. La donna, il cui nome era Manuela Petrangeli, stava tornando a casa dove l’attendeva il figlio di 10 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna stava andando a prendere il figlio in quanto i due avrebbero dovuto fare qualcosa insieme. Purtroppo però non è riuscita nel suo intento. Il suo ex compagno ha posto fine alla sua vita prima che la stessa potesse ricongiungersi col figlio.
Manuela era una donna che nella vita faceva la fisioterapista e aveva da poco compiuto 50 anni. La donna sarebbe stata colpita dall’ex compagno, Gianluca Molinaro, il padre del bambino. Al momento dell’aggressione la donna era insieme a una collega, in quanto le due erano uscite da lavoro e si stavano ancora salutando.
Lo sparo e poi la tragedia
Il terribile scenario si sarebbe verificato in Via degli Orseolo al civico 36. I testimoni hanno raccontato di come si siano uditi due colpi nell’aria e di come, all’improvviso, molte persone si siano precipitate verso la donna per tentare di salvarla. Non sappiamo ancora quanti colpi siano stati scagliati contro la povera Manuela e nemmeno in quali parti del corpo sia stata colpita.
Un medico e alcune infermiere sono subito intervenuti sul posto per tentare di salvare Manuela, ma purtroppo per lei non c’è stato nulla da fare. Secondo i testimoni e ascoltando la versione dei fatti rilasciata dalle colleghe della donna, la stessa sarebbe stata colpita ad un braccio e poi al petto.
Manuela al momento della sua uccisione era al telefono con il figlio e forse questo rende il tutto ancora più drammatico. Lei e il padre del bambino si erano ormai detti addio da più di tre anni. Ad ogni modo l’uomo si è costituito qualche ora fa, dichiarando di aver utilizzato un fucile a canne mozze che avrebbe usato mentre si trovava all’interno di una Smart.
L’uomo non è in possesso di porto d’armi e rimane incerta la dinamica che permette di capire come lo stesso sia entrato in possesso dell’arma da fuoco. Nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia sulla salma della povera Manuela, mentre un bambino, purtroppo, non vedrà mai più rincasare la sua mamma.