Andrea Papi, la polemica e il dolore della fidanzata: “Vorrei che si agisca in questo modo”
Emessa l'ordinanza per l'abbattimento dell'orso che ha aggredito Andrea Papi: le parole della sua fidanzata e l'intervento della LAV
Dopo la mamma di Andrea Papi, ha deciso di rendere rompere il silenzio anche la fidanzata, attraverso un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. Alessia Gregori non riesce a capacitarsi, non potrà mai più riabbracciare il suo compagno di vita, deceduto dopo l’aggressione di un orso nel Trentino. Una vicenda che sta facendo molto discutere.
La giovane ha raccontato di essersi recata nel punto in cui il corpo senza vita di Andrea Papi è stato ritrovato.
Ci sono andata insieme ai suoi genitori, quando siamo arrivati ho ripensato a quei maledetti ultimi istanti che me lo hanno portato via. A camminare in montagna ci andrò lo stesso, il pericolo rimarrà sempre. Invece di andarci da sola magari andrò in compagnia. Cerco di rimanere vicino alla famiglia di Andrea, anche se è dura non trovarlo accanto a me quando vado a letto.
La ragazza ha poi parlato degli orsi, del fatto che su quel versante di montagna tutti sanno che c’è la probabilità di incontrarne uno.
Andrea è uscito poco dopo le 16:00, avevamo appuntamento alle 19:00. Dovevamo andare insieme al compleanno del compagno di mia sorella. Non vedendolo arrivare ha chiamato sua madre, poi sono andata a controllare ai piedi della montagna e ho chiamato il 112. Dopo tante ore di ricerca, sono venuti i Carabinieri e ci hanno dato la notizia.
Alessia hai poi toccato l’argomento più delicato, quello dell’ordinanza per l’abbattimento dell’orso.
Se un cane ammazza un altro cane, c’è una prassi che prevede l’abbattimento: dato che è scomparsa una persona, vorrei che si agisca in questo modo.
La decisione di trovare l’orso ha scatenato una vera e propria bufera. La LAV ha già fatto sapere che i loro avvocati sono in moto per impedire che ciò avvenga. Il presidente della provincia di Trento ha emesso l’ordinanza per l’abbattimento, ma secondo l’associazione sembra più una sorta di vendetta, che un modo per trovare un equilibrio di convivenza tra cittadini e animali.