Anna Scala: le parole del killer al gip

Non era in sé quando ha ucciso Anna Scala: cosa ha detto Salvatore Ferraiuolo nell'interrogatorio di convalida dell'arresto

Nella mattinata di sabato il gip ha sottoposto all’interrogatorio di convalida del fermo Salvatore Ferraiuolo, il 54enne accusato dell’omicidio premeditato di Anna Scala. Al giudice l’uomo ha confessato il delitto e dichiarato che non era in sé quando lo ha fatto. A Fanpage.it i suoi avvocati hanno riferito che il loro assistito è un assiduo consumatore di stupefacenti e farmaci.

Anna Scala e Salvatore Ferraiuolo

È rinchiuso nel carcere di Poggioreale Salvatore Ferraiuolo, il pescatore di 54 anni che è accusato del delitto di Anna Scala, la sua ex compagna di 56 anni.

Il delitto è avvenuto in un garage di via San Massimo a Piano di Sorrento, dove la donna è stata aggredita alle spalle dal killer e pugnalata a morte prima di essere infilata dentro al bagagliaio di un’auto.

Dopo aver ucciso, Salvatore è fuggito a bordo del suo scooter e si è rifugiato vicino ai Colli di Fontanelle a Sant’Agnello. Lì è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri.

Nella mattinata di sabato il sospettato è stato interrogato dal gip per la convalida del fermo e nel corso dell’interrogatorio l’uomo ha confessato di aver ucciso Anna Scala. Ha dichiarato inoltre che non era in sé quando lo ha fatto.

Il movente del killer di Anna Scala

Anna Scala uccisa

Il movente che ha portato Ferraiuolo a compiere un gesto così efferato è, come nella maggior parte di questi casi, passionale.

Il 54enne non accettava la fine della relazione ed era convinto, come già lo era stato in passato, dell’infedeltà di Anna.

Anna Scala uccisa

In più, hanno spiegato gli avvocati del sospettato, i legali Gabriele Cimmino e Roberto Civita, si tratta di una persona con gravi problemi di tossicodipendenza e che anche in questi giorni di forte shock è sotto il forte effetto di farmaci. Queste le parole degli avvocati a Fanpage.it:

È un consumatore abituale di stupefacenti, da diversi giorni è sotto farmaci e giovedì era ulteriormente provato dal fatto che non dormiva praticamente da una settimana, ovvero da quando aveva lasciato l’abitazione con cui aveva convissuto con la vittima.

Il reato di cui dovrà rispondere Ferraiuolo come detto è quello di omicidio, aggravato dalla premeditazione, dal rapporto di convivenza che aveva con la vittima e dai precedenti maltrattamenti nei confronti della stessa.