Antonio De Marco ha bloccato su WhatsApp Daniele dopo averlo ucciso
Uno strano movimento sui social, quello di Antonio De Marco, che ha insospettito i Carabinieri di Lecce
Ancora inspiegabile ciò che è successo a Lecce lo scorso 21 settembre. L’aspirante infermiere Antonio De Marco si è introdotto all’interno dell’appartamento di Daniele De Santis, con la chiara intenzione di trucidare lui e la sua fidanzata, Eleonora Manta. Quattro giorni dopo, gli inquirenti sono arrivati a considerare lui il colpevole e ad arrestarlo, anche grazie a delle prove raccolte sui cellulari delle vittime e del carnefice.
Diverse sono state le prove che hanno condotto i Carabinieri e gli investigatori a sospettare di quel ragazzo che, fino ad agosto scorso, era coinquilino delle due vittime.
Ad esempio, il fatto di non aver trovato nessun segno di effrazione, aveva fatto intuire che si potesse trattare di qualcuno che avesse le chiavi o che, comunque, conoscesse bene la coppia. Proprio per quel motivo gli investigatori hanno iniziato le loro ricerche, proprio tra gli ultimi ospiti del loro appartamento.
Esaminando il cellulare di Daniele De Santis, è saltato all’occhio un particolare che ha catturato l’attenzione degli inquirenti. Su WhatsApp, De Marco era registrato con ‘ragazzo infermiere‘ e sul suo profilo non era visibile nessuna foto. Ciò voleva dire che il 21 enne aveva bloccato il giovane arbitro e, andando più a fondo, hanno visto che ciò era avvenuto subito dopo il duplice omicidio.
Proprio da lì è iniziato un pedinamento che ha portato all’arresto di De Marco, la sera di venerdì 25 settembre, quattro giorni dopo l’accaduto.
L’arresto di Antonio De Marco
Proprio quella sera, i Carabinieri di Lecce lo hanno aspettato fuori dall’ospedale in cui il soggetto faceva tirocinio, e lo hanno tratto in arresto. Per niente stupito, il ragazzo ha accolto le forze dell’ordine come se le stesse aspettando, e chiedendo a loro da quanto tempo lo stessero pedinando.
Interrogato la notte stessa, il killer ha confessato di aver ucciso Daniele De Santis ed Eleonora Manta e di averlo fatto per rabbia. Rabbia scaturita dalla loro troppa felicità, a detta sua.
Tuttavia, il movente fornito dall’assassino, non convince del tutto gli inquirenti. Si continua ad indagare e ad interrogare il colpevole dell’efferato gesto, anche per scoprire di più a riguardo.
Seguiranno aggiornamenti sulla vicenda.