Antonio De Marco: l’accusa chiede per lui l’ergastolo e un anno di isolamento
L'accusa chiede ufficialmente alla Corte D'Assise che Antonio De Marco venga reputato capace di intendere e volere al momento dei fatti
A circa un anno e mezzo da quel tragico 21 settembre 2020, le pagine di cronaca italiane tornano a parlare della vicenda legata al duplice assassinio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, compiuto da Antonio De Marco, giovane studente di scienze infermieristiche di Lecce. Il pm ha ufficialmente chiesto che egli riceva l’ergastolo.
Una gioia di coppia, una realizzazione personale e una vita felice che a lui non andavano giù. Antonio De Marco aveva premeditato tutto da circa un mese e non ha mostrato minima resa nel momento in cui ha compiuto l’efferato duplice omicidio dell’arbitro leccese e della sua fidanzata.
41 coltellate a lui, 38 a lei, lasciandoli in un lago di sangue e poi andando via come se nulla fosse.
Comportamento e perizie successive all’arresto che hanno portato gli inquirenti a supporre che De Marco abbia agito in questo modo poiché incapace di intendere e volere in maniera lucida.
Disturbo narcisistico della personalità sottotipo Covert. Sarebbe questo il disturbo diagnosticato al giovane studente. Gli esperti dicono si tratti della forma di narcisismo più difficile da individuare, poiché chi ne è colpito di solito è una brava persona, che mai porterebbe qualcuno a pensare che invece abbia un mostro così grande dentro di sé.
L’accusa vuole l’ergastolo per Antonio De Marco
Le famiglie delle due giovani vittime e il pm che rappresenta la pubblica accusa, però, non ci stanno.
Nella mattinata di ieri, durante le tre ore di inquisitoria, la pm Maria Consolata Moschettini ha ricostruito per filo e per segno la dinamica del duplice omicidio e il movente.
Dopodiché ha ufficialmente chiesto alla Corte D’Assise di riconoscere all’imputato il delitto di duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, ritenendolo inoltre perfettamente in grado di intendere e volere al momento dei fatti.
L’ufficiale richiesta di pena per l’imputato da parte dell’accusa è dunque quelle del massimo della pena: ergastolo con un anno di isolamento.
Ciò che sarà si conoscerà ufficialmente a maggio prossimo. Nel frattempo, sono arrivate anche le parole delle due famiglie colpite dai lutti.
Rossana Carpentieri, mamma di Eleonora, ha detto che un ergastolo non basta e che ce ne vorrebbero due. Poiché lui è molto giovane e quindi potrebbe uscire ed uccidere ancora.
Più commoventi le parole di Fernando De Santis, papà di Daniele, che ha detto:
Il dolore non passerà mai e l’ergastolo non lo allevierà. Le nostre ferite non si rimargineranno mai. Normalmente si dice che il tempo attenua il dolore, per me il tempo aumenta il dolore e la rabbia.