Antonio Salerno, studente 23enne, morto per un malore improvviso
Aveva appena finito di giocare a calcetto, Antonio Salerno, quando si è sentito male e accasciato a terra davanti al suo fratello gemello
Ancora un inspiegabile decesso che ha colpito un giovane sano e con una vita intera davanti. Si chiamava Antonio Salerno, aveva 23 anni e viveva nella frazione ferrarese di Pontelagoscuro. Appena finito di giocare una partita di calcetto, si è accasciato a terra in preda ad un malessere, davanti agli occhi esterrefatti del gemello Gabriele. Inutile, per il giovane, il tempestivo intervento dei soccorritori medici.
Si allunga la lista dei giovani italiani, sani e senza problemi di salute rilevanti, che a seguito di malesseri improvvisi si sono spenti per sempre.
Giorni fa si era letto di Lorenzo Squillace, ad esempio. Il 18enne di San Benedetto del Tronto, sabato scorso aveva accusato un malore e poco dopo essere arrivato all’ospedale cittadino, il suo cuore si è fermato per sempre. Successivamente si è scoperto che aveva un’infezione che non è stata scoperta in tempo.
La settimana prima, un destino piuttosto simile era toccato a Valerio Troisio, un giovane papà di 26 anni di Collepasso, Lecce. Dopo una partita a calcetto era tornato a casa e, mentre era sul divano, il malore che ha messo fine alla sua vita.
Aveva appena giocato a calcetto anche Antonio Salerno, il 23enne della provincia di Ferrara che ha perso la vita nella giornata di mercoledì.
Antonio Salerno è crollato davanti al gemello
Terminata la partitella, Antonio aveva accusato dei malesseri al petto ma nessuno, lui compreso, si era preoccupato.
Lui e suo fratello gemello, a quel punto, si sono incamminati verso casa a piedi. Ed è proprio in quel momento che c’è stato il crollo.
Il gemello ha subito avvertito i soccorritori medici del posto, che in pochi minuti hanno raggiunto i due ragazzi e hanno prelevato Antonio. Durante il viaggio d’emergenza verso l’ospedale più vicino, però, il giovane cuore del 23enne si è fermato per sempre.
Antonio frequentava la facoltà di architettura all’università di Ferrara, aveva uno stile di vita del tutto sano e amava il calcio, che praticava a livello amatoriale fin da bambino.
Adesso la sua famiglia, il fratello Gabriele, la mamma Cecilia e il papà Pietro, dovrà convivere con una tristezza infinita e con un dolore che mai potrà colmarsi. Decine i messaggi di cordoglio e vicinanza ricevuti in queste ore.