Ascoltato in aula l’ex compagno di Alessia Pifferi: le parole dell’uomo di Leffe

Ha deposto in aula l'ex compagno di Leffe di Alessia Pifferi: "Mi aveva detto che Diana era la mare con la sorella. Era tranquilla"

È stato ascoltato in aula, per la prima volta, l’ex compagno di Alessia Pifferi, l’uomo di Leffe che ha trascorso con lei i sei giorni di lontananza da casa, mentre la piccola Diana si spegneva lentamente.

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L’uomo ha spiegato, davanti alla Corte, che quando Alessia Pifferi si è recata da lui, gli aveva assicurato di aver lasciato la figlia al mare con la zia. Per circa una settimana, ha trascorso il tempo con lui, a Leffe, ma non si è mai preoccupata del benessere della figlia e lui stesso la credeva in mani sicure:

Alessia spesso diceva che preferiva venire da me da sola, così poteva respirare, visto che stava con lei tutto il giorno e aveva bisogno di staccare. Io ero affezionato alla bambina, lei poteva portarla da me quando voleva, ma diceva che l’avrebbero curata la babysitter o la sorella.

I due si erano conosciuti su una chat d’incontri e avevano così iniziato una relazione. Durante quei sei giorni, Alessia Pifferi ha accompagnato l’elettricista a Milano, per un impegno lavorativo. Nonostante sapesse che Diana era in casa da sola, la donna non ha nemmeno chiesto al compagno di passare per casa sua.

Udienza Alessia Pifferi
Credit: corriere.it

Al termine dei sei giorni, la donna ha lasciato Leffe ed è tornata a Milano.

Mi ha chiamato un’ora e mezza dopo e mi ha detto che Diana era morta. Era confusa, diceva di aver trovato la porta socchiusa e la babysitter non c’era. Poi mi ha passato una vicina. Io mi sono sentito male, mi sono dovuto sdraiare.

Dopo che la verità è emersa, l’uomo ha chiuso ogni rapporto con Alessia Pifferi. La loro relazione era iniziata nel 2020 e poi si era interrotta dopo la nascita di Diana, figlia di un altro uomo. Hanno iniziato a rivedersi il giugno successivo.

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In aula è stato ascoltato anche il capo della squadra mobile che quel giorno è intervenuta in casa. Le indagini hanno evidenziato che l’imputata aveva uno stile di vita fatto di lussi. Taxi, limousine, ristoranti, spese superiori a quelle che poteva permettersi. Dalle chat sul cellulare, è emerso che otteneva quei soldi incontrando uomini a pagamento.