Azouz Marzouk sarà in tribunale per l’istanza di revisione
La legale di Azouz Marzouk ha ribadito la completa estraneità ai fatti del suo assistito: il tunisino sarà in aula a Brescia il 1 marzo
Come riporta il Corriere della Sera il prossimo primo marzo, quando al Tribunale di Brescia si terrà l’istanza per l’eventuale revisione della sentenza ai coniugi Romano per la strage di Erba, sarà presente anche Azouz Marzouk. Il 42enne è da tempo convinto dell’innocenza di Rosa e Olindo e sostiene questa nuova tappa processuale.
Il prossimo primo marzo potrebbe essere una data importantissima riguardo uno dei fatti di cronaca più risonanti degli ultimi decenni, quello della strage di Erba.
Nei giorni scorsi la Corte d’Appello del suddetto Tribunale ha infatti ammesso l’istanza per la revisione della sentenza, che nel 2011 ha visto Rosa e Olindo condannati in via definitiva all’ergastolo per gli omicidi di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio.
Un ruolo importante in tutta la vicenda, fin dall’inizio, lo ha avuto anche Azouz Marzouk, rispettivamente marito, padre e genero di tre delle quattro vittime della strage.
L’uomo inizialmente venne indagato e arrestato come presunto responsabile della mattanza, salvo poi essere scagionato, poiché quel giorno si trovava in Tunisia.
Successivamente si era detto convinto che i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi fossero i due assassini che avevano sterminato la sua famiglia. Ma con il passare del tempo e con l’andare avanti delle indagini, aveva cambiato del tutto opinione.
Per lui Rosa e Olindo sono innocenti e chi ha ucciso suo figlio è ancora in libertà. Una tesi che si è detto pronto a portare avanti anche in Tribunale, dove appunto sarà presente il prossimo primo marzo.
La posizione di Azouz Marzouk
Una delle prove che avrebbero potuto scagionare i due coniugi, secondo Marzouk, era la tenda insanguinata rinvenuta in casa di Valeria Cherubini. Chiarire se le macchie di sangue rinvenute su di essa fossero frutto di schizzi dovuti all’accoltellamento o allo strofinamento della stessa vittima.
Tuttavia, svolgere una nuova perizia sull’elemento di prova non sarà possibile, dato che la tenda in questione è stata mandata al macero nel 2018 insieme ad altre prove del caso.
Solange Marchignoli, legale di Marzouk, ha ribadito la completa estraneità ai fatti del proprio assistito, il cui interesse, spiega ancora, è solo la revisione del processo e che in carcere ci finiscano i veri assassini di suo figlio e che non ci restino due innocenti.