Bambina aggredita dal pitbull ad Acerra, la reazione della mamma della piccola contro il papà appena giunta in ospedale
Indagini sulla morte di Giulia, bambina di 9 mesi sbranata dal pitbull di famiglia, coinvolgono il padre Vincenzo Loffredo, risultato positivo all’hashish durante l'incidente.
La tragica morte di Giulia, una bambina di soli 9 mesi, ha scosso profondamente la comunità locale. L’evento drammatico è avvenuto a causa di un attacco da parte del cane di famiglia, un pitbull di nome Tyson. L’indagine ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Vincenzo Loffredo, il padre della bambina. Secondo le informazioni emerse, l’uomo si trovava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti al momento dell’incidente, mentre la madre, Angela Castaldo, era al lavoro. La Procura di Nola ha avviato un’indagine per chiarire i dettagli della vicenda e le responsabilità coinvolte.
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Indagini in corso sul padre di Giulia
Il padre di Giulia, Vincenzo Loffredo, è al centro delle indagini dopo la tragica morte della figlia. Dalle informazioni raccolte, è emerso che l’uomo si trovava in uno stato di incoscienza causato dall’uso di hashish durante il drammatico evento. Il test tossicologico effettuato presso la clinica Villa dei Fiori ha confermato la presenza di cannabinoidi nel suo sistema. Loffredo ha inizialmente sostenuto che la bambina fosse stata attaccata da alcuni cani randagi mentre si trovava in strada, per poi ritrattare e ammettere che l’aggressore era il pitbull di famiglia. Questa versione dei fatti ha sollevato ulteriori interrogativi sulla sicurezza dell’animale e sulla responsabilità del padre nel gestirlo.
Il pitbull e la situazione familiare
Angela Castaldo, madre di Giulia, al momento dell’incidente si trovava al lavoro come cameriera in una pizzeria. Quando ha fatto ritorno a casa, ha trovato segni di violenza e sangue nell’appartamento, realizzando rapidamente la gravità della situazione. Giulia era stata morsa alla testa, con una ferita visibile alla tempia. L’animale, Tyson, non era nuovo a comportamenti aggressivi; secondo i vicini, lo scorso anno avrebbe già attaccato e ucciso un altro cane che si trovava al guinzaglio. Questo passato violento ha sollevato preoccupazioni tra i residenti, che affermano di aver avvertito le autorità senza ottenere risposte adeguate riguardo alla sicurezza dell’animale. La commissione di eventuali misure precauzionali nei confronti di Tyson è stata quindi messa in discussione, evidenziando una possibile negligenza da parte dei proprietari, che non hanno preso provvedimenti per garantire la sicurezza della loro famiglia e della comunità circostante.
Arrivata in ospedale, la mamma della piccola ha iniziato a inveire contro il compagno gridando “È stato il tuo cane!”, sembra che gli animi siano stati molto accesi.
Reazioni e impatto sulla comunità
L’evento ha suscitato una forte reazione nella comunità locale, con molti che si sono espressi sulla necessità di una maggiore attenzione riguardo alla gestione degli animali domestici, in particolare quelli considerati potenzialmente pericolosi. I colleghi di lavoro di Angela hanno descritto la giovane madre come profondamente provata dall’accaduto, incapace di tornare alla normalità dopo una tragedia così devastante. La comunità è in lutto per la perdita di una vita così giovane e innocente, mentre le autorità locali sono sotto pressione per garantire che situazioni simili non si ripetano in futuro. Questo incidente solleva interrogativi non solo sulla sicurezza degli animali domestici, ma anche sulle responsabilità dei proprietari e sull’importanza di un adeguato monitoraggio e controllo degli animali considerati a rischio.