Bambina di 5 anni grave a Padova, Luca Zaia: non per il Covid
La bambina di 5 anni di Padova è grave, ma non per il Covid: le parole di Luca Zaia
Bambina di 5 anni grave a Padova. Secondo gli esperti non sarebbe a causa del Coronavirus. Anche se il tampone ha dato esito positivo all’infezione da Covid-19. A sottolinearlo e ribadirlo è anche Luca Zaia. Il Governatore della Regione Veneto in conferenza stampa ha parlato del caso della piccola intubata in terapia intensiva.
Luca Zaia, Presidente del Veneto, in occasione della solita conferenza stampa per aggiornare la popolazione sulla situazione del Coronavirus, sottolinea che la bambina ricoverata da giorni in terapia intensiva all’ospedale di Padova è grave.
Ma lo è per un’altra patologia e non per l’infezione da Covid-19, alla quale è risultata comunque positiva.
La bimba è positiva. Ma la diagnosi differenziale è stata fatta, e non è in questa situazione per il coronavirus. La patologia che l’ha portata in terapia intensiva è di tutt’altra origine, ci sono tre casi in Italia, ci ha riferito l’ospedale Spallanzani.
Alle sue parole si aggiungono quelle di Luciano Flor, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova.
Io dico che abbiamo una bimba di 5 anni ricoverata in rianimazione a Padova positiva al coronavirus Sars Cov 2. Il resto è da accertare.
Bambina di 5 anni grave, le sue condizioni di salute oggi
La bambina si trova ancora ricoverata presso l’ospedale di Padova, nel reparto di terapia intensiva. Non aveva patologie pregresse. I genitori della piccola l’hanno portata in pronto soccorso perché stava molto male.
Il tampone, eseguito seguendo il protocollo di sicurezza, ha dato esito positivo. Adesso bisogna capire se il Coronavirus ha provocato la sindrome di cui soffre oppure se la bambina soffre di questa sindrome e ha contratto anche il Coronavirus.
La bambina ha una sindrome emolitico-uremica. Sono pochi i casi registrati ogni anno.
La malattia presenta sintomi molto gravi, ma i bambini di solito danno una risposta ottimale alla sindrome. Bisogna capirne le cause e capire se il Coronavirus ha scatenato il problema.
Sarebbe la prima volta, ma un nesso non è ancora stato stabilito. A diagnosi differenziale, comunque, gli esperti hanno escluso l’ipotesi.