Bimba aggredita da pitbull ad Acerra, ora spunta il video: al vaglio i racconti del papà della piccola
Indagini in corso sulla morte di una bimba di 9 mesi ad Acerra, sbranata da un pitbull. Si esaminano le videocamere dell'ospedale e della zona per chiarire l'accaduto.
Le indagini sulla tragica morte di una bambina di 9 mesi ad Acerra, avvenuta a seguito di un attacco da parte di un pitbull, continuano a suscitare grande attenzione. Gli inquirenti stanno esaminando attentamente le immagini delle videocamere di sorveglianza dell’ospedale, dove la piccola è stata portata dal padre dopo l’incidente, avvenuto nella notte tra sabato e domenica del 16 febbraio 2025. L’obiettivo è ricostruire il contesto e le circostanze in cui si è verificato l’attacco, nonché le azioni del genitore al momento della tragedia.
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Le autorità stanno esaminando non solo le riprese della clinica Villa dei Fiori di Acerra, ma anche quelle delle aree circostanti, sia pubbliche che private. Questo sforzo è fondamentale per ottenere un quadro chiaro della situazione e per comprendere se il padre avesse lasciato la bambina incustodita con i cani presenti nell’abitazione, considerando che oltre al pitbull c’era anche un’altra cagnolina meticcia. I dettagli emersi fino a questo momento sono allarmanti e pongono interrogativi sulla responsabilità del genitore.
Le indagini per ricostruire l’accaduto: l’arrivo in ospedale
Le registrazioni dei circuiti di sorveglianza potrebbero rivelare informazioni cruciali. Secondo le fonti, i filmati mostrano il padre che entra in ospedale con la figlia in braccio, già in condizioni gravi, descritte come “codice rosso molto critico”. Questo ha portato a un’indagine riguardo alla sua condotta. Attualmente, il padre è indagato per omicidio colposo e per la presunta mancata vigilanza sulla figlia e sulla presenza dei cani. Le indagini si concentrano sulla possibilità che, al momento dell’attacco, la bimba fosse sola con gli animali.
Il pitbull, coinvolto nell’incidente, non sembra presentare segni di aggressività secondo le prime valutazioni comportamentali. Tuttavia, le indagini si intensificano per chiarire le circostanze esatte della morte della piccola. Gli inquirenti stanno anche considerando le versioni fornite dal padre, che ha inizialmente sostenuto che l’aggressione fosse stata causata da un cane randagio. Questo ha portato a ulteriori esami e analisi, non solo sul pitbull ma anche sull’altra cagnolina presente nell’abitazione.
Cosa non torna nella morte della piccola, sbranata dal cane ad Acerra
La situazione rimane complessa, con molteplici interrogativi che circondano la morte della bimba. Le indagini hanno rivelato che la piccola è stata effettivamente uccisa dai morsi del cane, e questo è uno dei motivi per cui il padre è sotto inchiesta. Le accuse riguardano la sua omessa vigilanza nei confronti del cane, che ha aggredito la minore, causando ferite fatali. La mancanza di tracce di sangue sul muso del pitbull solleva ulteriori dubbi sulla dinamica dell’incidente.
Inoltre, non sono state trovate macchie di sangue nella stanza in cui si suppone sia avvenuta l’aggressione. Le indagini hanno rivelato che la casa è stata pulita prima dell’arrivo delle autorità, un’azione che ha compromesso la scena del crimine. Per questo motivo, l’avvocato del padre ha intenzione di richiedere un nuovo interrogatorio per chiarire la questione. Gli sviluppi futuri delle indagini potrebbero portare a nuove rivelazioni, e la comunità di Acerra attende con ansia ulteriori informazioni su questa tragica vicenda.