Bimba di 9 mesi picchiata dal compagno della madre: ecco cosa si vede dal profilo social dell’uomo
Cosa è emerso dal profilo dell'uomo che ha picchiato la bimba di 9 mesi, figlia della sua compagna
Sono in corso tutte le indagini del caso per la triste vicenda della bimba di 9 mesi ricoverata in fin di vita, dopo che il compagno della madre l’ha picchiata. Gli agenti stanno cercando di capire i motivi dietro il gesto così estremo dell’uomo, che era entrato a far parte della vita della famiglia da poco tempo.
Mario Franchini, questo è il nome del ragazzo che ha 28 anni e che lavora come muratore. Ora si trova in arresto per aver picchiato la bimba con schiaffi e pugni.
Da ciò che è emerso dal profilo social dell’uomo, la relazione con la nuova compagna era iniziata a fine marzo di quest’anno. I due sono andati a convivere poco tempo dopo e dalle foto, sembravano essere felici.
Mario aveva un viso tranquillo e nelle immagini, si mostra sempre molto sorridente. Amava far vedere ai suoi amici anche le cose che faceva con la sua nuova famiglia e la piccola. Gli agenti hanno scoperto che aveva anche altri precedenti penali.
Era appassionato di sport violenti, proprio come il pugilato. Questo è quello che ha scritto nella sua didascalia. La compagna gli aveva affidato la figlia, forse perché si fidava ciecamente di lui.
Bimba di 9 mesi picchiata dal compagno della madre: i fatti
Il tutto è iniziato nel pomeriggio di sabato 1 ottobre. Precisamente nell’abitazione della famiglia che si trova in un palazzo del comune di Casarile, tra Milano e Pavia.
La prima a scoprire ciò che stava accadendo, è stata proprio la nonna materna. La figlia non riuscendo a mettersi in contatto con l’uomo, ha chiamato la madre, per chiedere di andare a controllare. Tuttavia, quando la signora ha visto la piccola, si è presto resa conto della gravità della situazione.
La nipotina aveva ecchimosi sul volto e sul torace. Per questo ha chiesto il tempestivo intervento del 118. Da qui il trasporto d’urgenza al San Matteo di Pavia e successivamente il trasferimento all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
I medici di questo nosocomio, hanno scoperto che la bambina aveva un’emorragia cerebrale, un trauma cranico e diverse fratture. Grazie al loro tempestivo intervento, ora non risulta essere più in pericolo di vita. L’uomo è in arresto ed ha confessato agli agenti le sue colpe, ma non ha ancora spiegato le motivazioni dietro il suo gesto.