Napoli, funerale bimbo che si è suicidato: l’omelia del parroco
Napoli, bimbo suicida a 11 anni: una folla commossa ha deciso di partecipare alla suo funerale
Una folla commossa ha deciso di partecipare al funerale del bimbo che si è suicidato a soli 11 anni, lo scorso martedì 29 settembre. In molti ora stanno cercando di stare vicino ai genitori ed hanno deciso di partecipare per un ultimo saluto al piccolo, che era molto tranquillo ed aveva legato con tutti i suoi compagni.
Il rito funebre è stato celebrato alla Chiesa di Santa Chiara e tutti sono rimasti colpiti dalle parole di Don Gregorio. Ha detto: “Giovanni tu adesso sei memoria in quanto presenza, non diventerai mai ricordo per tutti quelli che ti amano.”
Il dramma è avvenuto nella serata di martedì 29 settembre, nell’appartamento della famiglia al quartiere Posillipo, a Napoli. Intorno a mezzanotte il bambino si è alzato dal letto e la sorella credeva che stesse andando in bagno.
Non vedendolo tornare dopo un po’ di tempo, ha avvisato subito i genitori che hanno iniziato a cercarlo in giro per tutta l’abitazione. Però, pochi minuti dopo hanno fatto la tragica scoperta.
Il piccolo si era lanciato dal balcone al decimo piano ed era finito nel ballatoio interno del condominio. È morto sul colpo e nonostante il tempestivo intervento del 118, i sanitari non hanno potuto far nulla per salvarlo. Ne hanno potuto dichiarare solamente il decesso.
Pochi minuti prima di buttarsi, il bimbo aveva scritto un messaggio sul telefono della madre, in cui si scusava per ciò che stava per fare, ma doveva, poiché c’era un “uomo nero” che stava per andare a prenderlo.
Funerale bimbo suicidato: le parole del papà alla fine della messa
Esiste l’imponderabile, ci chiedete cos’è successo? Non lo so. Posso dire che mio figlio era un puro e mi sono dato un’immagine. Lui pescava, pensando di aver preso un tonno, lo ha adescato e invece era un pesce velenoso. La vita non si misura con la durata, ma con l’intensità. Ha avuto una vita intensa e gioiosa. Gli anni sono un luogo comune, tanti bambini non hanno avuto gli 11 anni di felicità, come li ha avuti mio figlio e da uomo di fede dico che allora va bene così. Oggi è tempo di piangere e di cacciare il dolore, ma da domani pensate tutti a lui sorridendo.
Le forze dell’ordine nel frattempo stanno ancora andando avanti con le indagini per cercare di capire il motivo dietro questo drammatico gesto. Le ipotesi prese in considerazione al momento sono due. Nel primo caso pensato che era vittima di episodi di bullismo.
Mentre nel secondo caso, credono che sia morto, proprio per una delle sfide nate sui social negli ultimi anni, in cui alcune persone spingono i bambini a gesti di autolesionismo, fino al suicidio. Gli inquirenti ora stanno controllando tutti i dispositivi elettronici, tra cui il cellulare e la play station.