Brescia, due ingegneri creano valvole in 3D per i respiratori
La Isinova ha dato un contributo enorme all'Ospedale di Chiari: 100 valvole in 3D per far funzionare i respiratori della terapia intensiva.
Un piccolo contributo di due ingegneri di Brescia fa una grande differenza per i pazienti ricoverati risultati positivi al coronavirus. Grazie al loro ingegno sono state create delle valvole in 3D per i respiratori della terapia intensiva.
Gli ospedali della Regione Lombardia sono ormai prossimi al collasso. Alle tante persone malate si sono aggiunti centinaia di pazienti che hanno contratto il nuovo coronavirus. In virtù della mancanza di posti letto, molti di loro stanno venendo trasferiti presso strutture ospedaliere di altre regioni italiane.
Un caso in particolare ha reso necessario l’uso di una tecnologia le cui enormi potenzialità sono ancora poco conosciute dai più: le stampanti in 3D.
All’ospedale di Chiari, in provincia di Brescia, non c’erano più valvole per i respiratori della terapia intensiva. E la casa produttrice dei macchinari ha comunicato di averle esaurite a sua volta, vista l’enorme richiesta delle ultime ore.
Per tale motivo la struttura di Chiari ha lanciato un appello urgente per la fornitura di valvole.
Tra i primi a rispondere c’è stata la ditta Isinova, che nel giro di 24 ore ha stampato e consegnato all’ospedale bresciano oltre 100 unità del preziosissimo pezzo.
La Isinova ha quindi fatto sì che i caschetti respiratori potessero essere collegati alle bombole d’ossigeno. Come si dice, un piccolo gesto che fa una enorme differenza. Cristian Fracassi e il suo collega Alessandro Ramaioli sono le due persone che hanno realizzato quegli oggetti indispensabili, che hanno permesso a un centinaio di pazienti di poter respirare grazie ai rianimatori.
Dal punto di vista tecnico ci sono delle precisazioni da fare: le valvole non hanno il marchio CE e non hanno i certificati necessari.
L’ospedale ha fatto sapere di esserne al corrente ma anche che in questo momento di emergenza totale non ci sono alternative.
Il progresso tecnologico cambia la professioni e i due ingegneri che hanno stampato in 3D le valvole sono stati ribattezzati “artigiani digitali”.
La notizia delle valvole stampate in 3D che hanno permesso ai respiratori di funzionare ha fatto il giro del mondo e diversi media esteri hanno elogiato i nostri connazionali, permettendo ai due ingegneri di essere notati anche al di fuori dei confini nazionali.