Calcio a lutto per la tragica morte di Stefano Borla
Il mondo del calcio piemontese e nazionale si stringono attorno alla famiglia di Stefano Borla: aveva 50 anni,una moglie ed una figlia
Il mondo del calcio piemontese e nazionale sono sconvolti per la notizia della morte di un grande professionista e uomo. Stefano Borla, ex preparatore dei portieri del Torino Calcio, è morto a soli 50 anni. Il decesso è giunto dopo tre giorni di agonia a seguito di un grave incidente stradale che lo aveva visto coinvolto 4 giorni fa a Torino.
L’incidente è avvenuto lo scorso venerdì 26 novembre. Borla era in sella alla sua bicicletta e si stava dirigendo a Vinovo, Torino, per la quotidiana sessione di allenamento del Chisola, società sportiva per cui lavorava in questo periodo.
Un’automobile, guidata da un uomo di 40 anni, l’ha travolto a grande velocità sbalzandolo per diversi metri sull’asfalto. Immediato l’arrivo dei soccorritori sul posto e il trasporto al Cto di Torino. Qui Stefano Borla è rimasto per tre giorni, a lottare per sopravvivere, fino a quando ieri, martedì 30 novembre, non si è arreso.
Stefano era sposato con Laura e lascia una figlia, Beatrice.
Cordoglio per la morte di Stefano Borla
Come anticipato, Stefano era una vera e propria istituzione nel mondo del calcio, soprattutto piemontese. Attualmente lavorava per il Chisola, ma in passato aveva collaborato anche con il Torino Calcio, con la Juventus, l’Ivrea, l’Alessandria e il Chieri.
Proprio il Chisola e il Torino hanno voluto dimostrare il loro dispiacere ed il loro cordoglio sui social per questa dolorosa perdita. Ecco le parole comparse nella nota pubblicata sulla pagina ufficiale Twitter della società granata:
Il Presidente Urbano Cairo e il Torino Football Club – dirigenti, dipendenti, collaboratori, allenatori, calciatori, Settore giovanile -, profondamente addolorati, sono vicini con tutto il loro affetto alla famiglia Borla per la tragica scomparsa di Stefano Borla, ex calciatore nel Settore giovanile e più recentemente preparatore dei portieri degli Under 17 granata. Stefano aveva un sorriso contagioso e un’irrefrenabile passione per il pallone. Il calcio era la sua vita, non un lavoro per vivere. Grazie alle molteplici esperienze era assai conosciuto sia nel mondo professionistico sia in quello dilettantistico. Era una bella persona, perciò aveva moltissimi amici. Mancherà a tanti. Alla signora Laura, alla figlia Beatrice, ai loro cari e a tutti i parenti l’abbraccio del mondo granata.