Cardito, omicidio del piccolo Giuseppe. I ricordi quella piccola Noemi rivissuti anche durante i giochi
Cardito, bambino ucciso di botte dal compagno della madre. Parla in aula la psicoterapeuta della piccola Noemi. Ecco cosa ha fatto la bambina durante un gioco con gli amichetti 😢😔
Il processo per la morte del piccolo Giuseppe Dorice, massacrato di botte dal suo patrigno, Tony Essobti Brade, continua ad andare avanti e durante l’ultimo processo, che si è tenuto a Napoli lo scorso 2 dicembre, è stata chiamata a testimoniare la psicoterapeuta della piccola Noemi, la sorellina di Giuseppe, anche lei vittima del pestaggio.
Quell’indimenticabile 27 gennaio, ha segnato per sempre la vita della bambina, che ha visto il suo fratellino Giuseppe morire davanti ai suoi occhi e che si è poi ritrovata ricoverata in ospedale, in condizioni gravissime.
Tony adesso si trova in carcere, accusato di omicidio, insieme alla mamma dei bambini, Valentina, accusata di essere presente al momento dell’omicidio e di non aver fatto nulla per impedirlo. Anche le maestre sapevano della loro situazione…
La dottoressa, dopo la vicenda ha preso in cura, in una casa famiglia, la piccola Noemi e la sua sorellina, figlia biologica di Tony e Valentina.
In aula, ha raccontato diversi episodi che hanno dimostrato come la bambina continui, ogni giorno, a ricordare l’omicidio. Noemi stava giocando con altri bambini della casa-famiglia, quando tutti insieme hanno deciso di fare un gioco di ruolo. Quest’ultimo era già iniziato, quando la dottoressa si è resa conto che la bambina aveva attribuito ad un bambino maschio il ruolo di Tony e ad una bambina, quello di suo fratello morto.
Sono ricordi che purtroppo la piccola Noemi continua a vivere giorno dopo giorno. La psicoterapeuta ha anche descritto le sue reazioni, quando vede gli utensili da cucina, che Tony usava per punirli.
Durante la sentenza, ha raccontato che una volta, mentre stava giocando, un bambino si è rivolto a Noemi dicendole “ti uccido”, la bambina gli ha risposto, come se la cosa fosse normale: “tanto ci ha già provato Tony”.
Noemi più volte ha parlato con professionisti, dicendo loro che si ricordava le botte che suo fratello aveva preso quel giorno e che sembrava morto: “ma adesso non voglio più pensarci”.
Parole di una bambina considerata molto più matura della sua età. La prossima udienza per l’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice e il tentato omicidio della piccola Noemi, è stata fissata per il prossimo 11 dicembre.