Cardito, omicidio Giuseppe: ergastolo per Tony Essobti Badre
Dopo mesi di interrogatori e processi, il Tribunale ha deciso l'ergastolo per Tony Essobti Badre
Tony Essobti Badre, il patrigno che ha ucciso il piccolo Giuseppe e ridotto in fin di vita la sorellina Noemi, è stato condannato. La tragedia di Cardito è accaduta il 27 gennaio 2019 e dopo quasi un anno di indagini e processi, il Tribunale ha condannato l’omicida all’ergastolo.
Anche Valentina Casa, la mamma dei due bambini, accusata di aver protetto il suo compagno e di non aver fatto nulla per impedire che Tony uccidesse di botte il bambino di 7 anni, è stata condannata a 6 anni di reclusione.
Quel tragico giorno, la donna era presente in casa. Ha raccontato di aver avuto paura, poiché Tony sembrava posseduto. Con la scopa in mano e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il patrigno ha dato sfogo alla sua rabbia sui due bambini. Si è fermato solo quando Giuseppe, inerme, non si muoveva più.
Valentina davanti alla scena non ha fatto nulla ed ha ritardato a chiamare i soccorsi, cosa considerata gravissima. Se li avesse allarmati subito, Giuseppe avrebbe avuto speranze di sopravvivere? All’arrivo degli operatori sanitari, per il bambino era già troppo tardi.
Le botte di Tony Essobti Badre raccontate dalla piccola Noemi
La piccola Noemi, invece, è stata portata con un urgenza in ospedale, dove è rimasta ricoverata per molto tempo. La sorellina ha raccontato alle forze dell’ordine, che non era la prima volta che il papà Tony li picchiava. Quel giorno li aveva picchiati con il manico della scopa e aveva sbattuto Giuseppe contro il muro.
Dopo mesi di interrogatori, Valentina Casa ha confessato le brutali azioni del compagno e lo stesso Tony ha raccontato di aver agito sovrastato dalla rabbia. Il patrigno si è infuriato perché i due bambini avevano rotto il letto:
Non ho mai voluto ucciderlo. Mi si è spento il cervello. Mi è venuto un raptus di follia.