Carlo Vicentini: svolte le autopsie sulla famiglia sterminata dal medico
I medici legali hanno svolto l'autopsia sui familiari di Carlo Vicentini: cinque i colpi esplosi dal medico 70enne
Nella giornata di oggi, i medici legali incaricato hanno svolto gli esami autoptici sui corpi della famiglia Vicentini. I risultati aiuteranno a capire l’esatta dinamica di quanto accaduto, gli orari dei decessi e le cause degli stessi. Il dottor Carlo Vicentini, stando a quanto emerso fino ad ora, avrebbe fatto tutto nel giro di pochissimi minuti. Domani i funerali a L’Aquila.
Nella giornata di oggi, i medici legali incaricati dalla Procura della Repubblica di L’Aquila hanno svolto le autopsia sui scorpi della 63enne Carla Pasqua, del 43enne Massimo Vicentini e della 36enne Alessandra Vicentini.
La donna e i suoi figli hanno perso la vita dopo che il loro marito e padre, Carlo Vicentini, impugnando la sua pistola regolarmente denunciata, ha premuto il grilletto freddandoli nelle stanze e nei corridoio della villa di Tempera, in provincia di L’Aquila, dove vivevano.
Secondo una prima ricostruzione, il primo ad essere colpito nel suo letto, è stato Massimo. Fatale per lui un proiettile alla testa. Nel letto insieme a lui c’era la signora Carla, che è stata colpita al collo.
Per via dei rumori l’altra figlia Alessandra si sarebbe svegliata e avrebbe cercato di fuggire. Il tentativo tuttavia non è andato a buon fine e il medico l’ha raggiunta e colpita fatalmente alla testa e al petto.
In fine, il 70enne ex primario di urologia all’ospedale di Teramo si sarebbe diretto in camera sua e si sarebbe tolto la vita con un colpo in testa.
Le motivazioni di Carlo Vicentini
Continuano le indagini degli inquirenti, che per cercare di fare chiarezza hanno sequestrato e stanno analizzando 5 cellulari, un pc, le immagini delle telecamere di videosorveglianza, un manoscritto scritto dal medico e l’ormai noto biglietto scritto e lasciato da Carlo Vicentini poco prima di compiere la strage.
Andato in pensione poco più di un mese fa, si sospetta che il vivere la quotidianità in casa, il fare i conti da vicino con la gravissima malattia in cui versava in figlio, abbia offuscato completamente la mente di un uomo già fortemente provata.
Nel biglietto, scritto in maniera poco chiara, il dottore pare che volesse spiegare le sue ragioni e dare le colpe a qualcuno.
L’orario dell’efferata strage domestica, risalirebbe alla notte tra mercoledì e giovedì scorsi. Circa 30 ore prima che i vicini ed una parente, preoccupati dalle mancate risposte ai telefoni dei Vicentini, decidevano venerdì mattina di entrare in casa con una seconda chiave.