Caryl Menghetti temeva che il marito potesse far del male alla figlia

La crisi psicotica di Caryl Menghetti pare che fosse dovuta a problemi di lavoro e alla paura che il marito potesse far male alla figlia

Resta rinchiusa nel carcere di Bergamo Caryl Menghetti, la donna di 46 anni che nella tarda serata di giovedì scorso a Martinengo, ha tolto la vita a suo marito Diego Rota. Stando a quanto emerge, pare che la donna, con gravi patologie psichiche, era convinta che il suo consorte potesse far del male alla figlioletta di 5 anni. Al suo avvocato chiede solo di lei.

Caryl Manghetti omicidio marito Diego Rota

Sono ancora tutti sotto shock a Martinengo, piccolo comune a sud di Bergamo, dove nella tarda serata dello scorso giovedì si è consumata una tragedia immane.

Caryl Menghetti, una donna originaria di Vercelli di 46 anni, sposata con il 55enne Diego Rota, ha tolto la vita al marito con svariati colpi di coltello. Una furia sconvolgente, quella con la quale si è scagliata su di lui, non lasciandogli scampo.

Caryl Menghetti era stata in ospedale il giorno prima

Caryl Manghetti omicidio marito Diego Rota

Dalle indagini è emerso che la 46enne soffriva di una patologia psichiatria importante, con le prime crisi iniziate nel 2018, quando venne sottoposta ad un TSO, e un’altra, l’ennesima, 24 ore prima della tragedia.

Caryl mercoledì aveva avuto una grave crisi psicotica e allucinazioni, tanto che lo stesso marito aveva richiesto l’intervento dell’ambulanza.

Trasportata al reparto di psichiatria dell’ospedale di Treviglio, era stata dimessa dopo poche ore con un cambio di terapia farmacologica e l’invito a rivolgersi all’azienda territoriale.

La paura della 46enne riguardo la figlia

Caryl Manghetti omicidio marito Diego Rota

Un fattore che aumenta la drammaticità della vicenda e che, al momento dell’omicidio, in casa era presente anche la figlioletta di 5 anni della coppia.

Fortunatamente la piccola dormiva già e non si è accorta di nulla. A svegliarla sarebbero andati i nonni materni insieme ai Carabinieri, nella mattinata di venerdì.

Proprio alla bimba, stando a quanto emerso in queste ore, sarebbero collegate le paure e le paranoie della donna. Sembrerebbe infatti che Caryl temesse per lei e avesse paura che suo marito potesse far del male alla piccola.

Sembra inoltre che la 46enne, negli ultimi giorni, fosse in ansia per questioni lavorative. Da qualche tempo si dedicava all’attività della sua famiglia.

L’accusa per Menghetti è di omicidio volontario e aggravato e, al momento, resta in carcere a Bergamo. È assistita dall’avvocato Fabrizio Bosio, al quale parlerebbe e chiederebbe solo di sua figlia.