Casoria, esplode una bomba nel pieno della notte: danni a negozi e auto. I primi sospetti
Per fortuna non si contano feriti
Il Coronavirus ferma le scuole, le attività commerciali, ma a quanto pare non la criminalità organizzata che, anzi, in questo periodo sembra essere particolarmente attiva. In situazioni di disagio, di incertezza, di disperazione proliferano le associazioni malavitose, le quali assumono sempre più potere e reverenza. Purtroppo i fatti accaduti nella notte a Casoria rappresenta l’ennesimo segnale negativo che potrebbero corroborare la tesi.
Esplosione a Casoria in piena notte
Al calar del buio, nel cuore della notte, dopo essere stata collocata lungo la galleria Marconi di Casaroia, davanti ad alcuni negozi, una bomba è esplosa. La violenta azione ha comportato la distruzione sia del muro esterno che delle saracinesche delle esercizi commerciali.
Coinvolti pure i veicoli
Talmente lo scoppio si è rivelato potente da andare a coinvolgere pure i veicoli parcheggiati nelle strette adiacenze. I danni provocati dall’esplosivo sono dunque ingenti, almeno da un punto di vista economico, perché, quantomeno, nessuna persona è rimasta, fortunatamente, ferita.
Sul posto sono accorsi gli uomini dei corpi speciali delle Forze dell’Ordine, anche se le circostanze non hanno reso necessario procedere con l’evacuazione dello stabile. In seguito sono intervenuti i vigili del fuoco, i quali hanno provveduto a verificare l’assenza di ulteriori ordigni e messo la zona in sicurezza.
Saranno cruciali i filmati
Per ricostruire le dinamiche e risalire ai responsabili saranno ora di importanza cruciale i filmati delle telecamere di video sorveglianza dei negozi. Le autorità sperano di ottenere dai video registrati del materiale su cui lavorare, così da dare una svolta alle ricerche.
Casoria: l’ipotesi più accreditata
Eventuali dettagli in più emersi dalle immagini agevolerebbero indubbiamente le indagini, che sono portate avanti dai militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Al momento non si scarta alcuna ipotesi, sebbene il modus operandi, inevitabilmente, riconduca al metodo dell’intimidazione mafiosa e al racket della criminalità organizzata.